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Pogba e Koulibaly, "spalla al muro": la verità sui botti del calciomercato

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Da pochi giorni sono terminati i contratti in scadenza nel 2022, ma al centro del mercato ci sono i giocatori che hanno accordi fino al 2023. Sono i più facili da trattare e da trasferire perché i club a cui appartengono sono spalle al muro: venderli a meno o perderli a zero?
Perché se non è stato siglato il rinnovo fino ad ora difficilmente verrà firmato in estate, quando i discorsi sui prolungamenti vengono sospesi. Gli agenti, poi, guadagnano più da un trasferimento che da una permanenza del loro assistito, dunque se si arriva ad un anno dalla scadenza spingono per la cessione, a volte anche su mandato dello stesso club. Le offerte cadono a pioggia ma al ribasso rispetto al valore reale del giocatore, visto che un anno dopo la società lo perderebbe incassando zero.
Sono poche le eccezioni che confermano la regola. Una è Skriniar per un semplice motivo: ha il contratto in scadenza nel 2023, ma lo rinnoverebbe anche domani mattina. In più si è liberato dell'agente per trattare in persona, quindi non subisce pressioni. La valutazione che ne fa l'Inter è infatti in linea con quella reale, se non addirittura superiore: 80 milioni diventati 70 per accorciare la distanza con il Psg, con cui i nerazzurri hanno di recente chiuso ottimi affari (Icardi e Hakimi per oltre 100 milioni incassati). I parigini a loro volta stanno per alzare a 60 più 5 di bonus l'offerta, dopo che il giocatore è già stato convinto con un quinquennale da 7,7 milioni a salire. L'affare si farà e l'Inter poi stringerà per Bremer e Milenkovic, che guarda caso scade nel 2023 dopo il rinnovo di un anno con la Fiorentina e l'annessa promessa di cessione.

ALTERNATIVA - L'alternativa è il 26enne Soyuncu del Leicester per lo stesso motivo. Vale 40 milioni (secondo Transfermarkt) ma con un solo anno di contratto ne bastano la metà. Più o meno la stessa situazione per la Juventus, che aspetta la seconda offerta del Chelsea per De Ligt. È vero che l'olandese scade nel 2024, ma non rinnoverà e vuole essere ceduto: ecco perché è finito bruscamente sul mercato. Non sono graditi Werner e Pulisic, come ala meglio Kostic che costa meno perché è libero dal 2023, i bianconeri preferiscono 80 milioni puliti.
Al massimo interessano Jorginho e Kanté per sistemare la mediana di Allegri: si libereranno a zero tra un anno. Per inciso, perché il Liverpool offre Naby Keita in cambio di Rabiot? Stesso motivo.
Sempre più giocatori si avvicinano alla scadenza perché i club ci pensano dieci volte prima di rinnovare i contratti. Figurarsi quelli degli over-30 che cercano un ultimo super ingaggio. Alle volte fanno una media, vedi il Liverpool che ha prolungato il contratto di Salah ma ha ceduto Mané a 30 milioni, prezzo di saldo, al Bayern. Il quale fatica a gestire Lewandowski: ormai 33enne e in scadenza 2023, il polacco preme per andare al Barcellona. Stesso discorso per Gnabry. Sul mercato internazionale è corteggiato Sterling del Manchester City: il Chelsea si è interessato.
L'altra conferma dell'attenzione sui giocatori in scadenza 2023 è Gabriel Jesus, il cui passaggio dal City all'Arsenal è affare fatto.
PROBLEMA Il Napoli si è creato da solo un doppio problema con Koulibaly e Fabian Ruiz: i rinnovi alla metà sono stati rifiutati con un certo fastidio. Ora è braccio di ferro, come fu con Milik. Venderli ora a meno, magari alla rivale Juventus, o perderli a zero? Il Milan negli ultimi anni ha preferito la seconda strada. Ora cerca Asensio che ha sospeso i discorsi con il Real Madrid, con cui Maldini ha ottimi rapporti vedi gli affari Theo Hernandez e Brahim Diaz. L'interesse per Renato Sanches aveva lo stesso principio alla base, poi se ne è accorto anche il Psg. La lista è lunghissima e comprende Rashford e Ronaldo (United), Oblak e Lemar (Atletico), Tielemans (Leicester), Kroos (Real), Aouar (Lione), su cui c'è la Roma. E tanti altri. Se questi nomi compariranno sempre più di frequente conosciamo il motivo.

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