Milan, "ho preso a schiaffi Schevchenko: me ne pentirò per sempre", chi vuota il sacco
In Italia ha giocato per una vita. Precisamente per 10 anni, vestendo le maglie di Pisa, Foggia, Lazio e Milan. Fuori, invece, si ricordano il Rosario Central, l’Atletico Madrid e il Leganès. Stiamo parlando di José Antonio Chamot Picart, per tutti José Chamot: l’ex difensore argentino venuto alle cronache per quel litigio nella Milano rossonera con Andriy Shevchenko, una delle colonne indiscusse e di talento di quella squadra di inizio Anni Duemila. In un’intervista con i connazionali di Tnt Sports, intanto, Chamot ha raccontato quel triste episodio: “Una volta ho litigato con Shevchenko al Milan perché non stava scendendo in difesa – rivela il 53enne – Mi ha chiesto spiegazioni e io non ho voluto dargliele. Gli ho mollato uno schiaffo e me ne sono pentito a vita”.
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Chamot, al Milan una Champions e una Coppa Italia
L’argentino ha riconosciuto quindi come il suo temperamento lo abbia tradito, e ha poi chiesto scusa a Sheva, rendendosi conto di aver avuto un bisticcio con uno dei calciatori più importanti del calcio mondiale, futuro Pallone d’Oro nel 2004 e che rimase a Milano dal 1999 al 2006, per poi tornarci nella stagione 2008-09 dopo essere stato al Chelsea.
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Nel club del Diavolo, invece, Chamot ci ha giocato dal gennaio 2000 (esordendo in un derby di Coppa Italia in cui segnarono Roberto Baggio e proprio Shevchenko) al 2003, disputando un totale di 75 partite, prima di trasferirsi al Leganés in Spagna. In carriera, il difensore a Milano ha vinto la Champions League con il Milan (la storica finale di Manchester contro la Juventus di Marcello Lippi) e la Coppa Italia, tre giorni dopo a San Siro.