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Inter, la vita oscena dell'ex: "Lo faccio ovunque. E la cocaina...". Lo riconoscete?

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Una ventina di anni fa era tra i giocatori più promettenti d'Olanda e d'Europa. Arrivato all'Inter (era quella di Hector Cuper in panchina, Bobo Vieri, Recoba e Adriano in campo), Andy Van der Meyde aveva subito conquistato tutti a suon di dribbling e corsa sulla fascia, e pure qualche gol bello e pesante (per esempio, in casa dell'Arsenal in Champions League). Era The Dutch Sniper, il cecchino olandese, ma pochi sapevano dei suoi clamorosi vizietti privati che ne hanno condizionato in negativo la carriera soprattutto dopo l'addio in nerazzurro. A Milano, tra 2003 e 2005, la sua parabola è diventata discendente. Andato in Inghilterra, all'Everton, la vita dell'ex talento dell'Ajax è letteralmente "esplosa" tra alcol, droga e tante avventure tra le lenzuola.

Nella sua biografia ammette tutti i suoi eccessi, dalla depressione al gioco d'azzardo: "Ero fuori controllo, non riuscivo a dormire se non prendendo pillole. Era roba pesante, di quella da prendere con la prescrizione del medico. Le rubavo dallo studio del medico del club, l'ho fatto per più di due anni. Poi è arrivata la cocaina, insieme a Bacardi, vino e feste in quantità. Capii che dovevo andarmene da Liverpool, o sarei morto".


Il sesso invece l'ha accompagnato fin dai primi passi ad Amsterdam. "Il mio motto era: sempre e ovunque, fosse un'igienista dentale, una segretaria dell'Ajax, una ragazza conosciuta a un semaforo". D'altronde, "Come calciatore - ha ricordato in una intervista ad Algemeen Dablad - avevo tutto ciò che le donne potessero desiderare. Ero carino. Ero davvero ricco. E avevo anche un c***o enorme. Avevo milioni, ma ero completamente pazzo". Viva la modestia, viva la sincerità. Oggi ha 42 anni, ha una figlia che vive proprio in Italia che non vuole vederlo, ma per fortuna si è "ripulito" senza allontanarsi dai riflettori, stavolta quelli della tv e del suo canale Youtube.

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