Olimpia, si riparte da coach Messina per il 30esimo scudetto
Il trentesimo scudetto biancorosso e un’altra Final Four di Eurolega. Appena conquistato il tricolore numero 29 in casa Olimpia Milano, smaltita l’euforia della festa, con i tifosi sia sabato sera dentro il Forum che domenica pomeriggio all’esterno dell’impianto, si guarda già al 2022-23.
Ripartendo da coach Ettore Messina che a 63 anni rinvia la dorata pensione. “Non è ancora il momento e poi mia moglie non mi vorrebbe troppo in casa”, ha scherzato (stranamente, non è il tipo) il tecnico più vincente del nostro basket moderno: sei scudetti con tre squadre diverse, da quello ormai preistorico conquistato nel 1993 con la Virtus Bologna, con cui vincerà anche nel 1998 e 2001 negli anni dei grande Slam con l’Eurolega, al doppio titolo 2003 e 2004 con Treviso. Prima di una lunga parentesi di vittorie europee con Cska Mosca e Real Madrid e della vittoria del titolo NBA con i San Antonio Spurs nel 2014 come assistente di Greg Popovich. “Il mio obiettivo personale, e del club, è vincere la terza stella e poi possibilmente tornare alle Final Four”, ha spiegato lo stesso Messina inaugurando di fatto un nuovo ciclo triennale.
Con un blocco biancorosso che si vorrebbe mantenere intatto ancora per una stagione, al netto del 36enne regista spagnolo Sergio Rodriguez che vorrebbe tornare nel suo Real Madrid (“È una decisione che prenderà con la sua famiglia”). Il coetaneo Kyle Hines andrà avanti, come il 35enne Gigi Datome peraltro sotto contratto anche per la prossima stagione.
Il sogno, anche se nessuno lo dice ad alta voce, sarebbe di inserire nel gruppo il fuoriclasse lodigiano Danilo Gallinari, 34 anni ad agosto: ma il Gallo quasi certamente troverà un altro ricco contratto da free agent intorno ai 15 milioni di dollari, per un’ultima stagione dorata in NBA. A cifre impossibili per il nostro basket. Il suo ritorno a casa, nell’Olimpia di cui si dichiara da sempre tifoso e dove ha giocato dal 2006 al 2008 prima di andare tra i Pro, dovrebbe essere rimandato al 2023. Chiaro con Gallinari gli equilibri cambierebbero, ma appunto l’impressione è ne se ne riparli tra un anno, quando la carta d’identità peserà ancora di più per i veterani. Non per capitan Niccolò Melli, classe 1991, e per altri giocatori sicuri di restare, come gli italiani della panchina. Scontata anche la conferma di Shevon Shields e Devon Hall.
Già individuati i rinforzi: l’azzurro Stefano Tonut arriverà da Venezia per dare più rotazioni nel reparto esterni, prendendo il posto di Riccardo Moraschini squalificato per doping in inverno.In regia scontato l’addio anche del 33enne Malcolm Delaney, dopo una stagione sotto tono, ma sembra già sicuro l’arrivo del 29enne canadese Kevin Pangos, reduce da buone stagioni a Belgrado, già esperto di Eurolega e basket europeo. Da San Pietroburgo arriverà invece il 32enne bomber statunitense Billy Baron, che prenderà il posto di Troy Daniels. Da valutare la posizione di Jerian Grant, rilanciatosi nella finale con Bologna: al suo posto era già pronto il greco Nazareth Mitrou Long. Ma a questo punto…