Senegal, "magia nera sul campo da calcio": cosa succede dietro la porta, il video-choc
Magia nera nel calcio africano. E tutto, rigorosamente, in diretta. Sconcerto tra i telecronisti e rabbia tra i calciatori in campo nel finale di Casa Sports e Ajel de Rufisque, partita di semifinale della Coppa del Senegal. Appuntamento prestigioso funestato dalla "follia" di un calciatore della squadra ospite. Siamo al 90', il Casa Sports (squadra al vertice del calcio senegalese e attuale capolista in campionato) è in vantaggio per 2-1. L'Ajel però ha l'occasione per impattare, perché l'arbitro ha appena fischiato un calcio di punizione sulla trequarti a suo favore. Tutti si preparano all'assalto in area, ma nessuno si può immaginare che la "tattica della disperazione" della squadra in svantaggio sia in realtà un'altra.
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Un giocatore dell'Ajel, spiega il sito di Fanpage.it, sfruttando un momento di distrazione del portiere del Casa Sports, si intrufola nei pressi della rete e sfila qualcosa di simile a una maglietta, un telo bianco. Il giocatore, poi, se la dà a gambe velocità supersonica, cercando di fuggire lungo la linea laterale del campo fino a quando non viene accerchiato dagli avversari, panchina compresa, ed costretto a gettare sull'erba il maltolto. Questo mentre dagli spalti i telecronisti, impazziti, urlano ripetutamente "Non è possibile". Insomma, il fuggitivo sembra aver compiuto un gesto gravissimo, anche se agli occhi dei tifosi occidentali piuttosto indecifrabile.
Perché il "furto" ha scatenato quel pandemonio? La risposta è servita: il giocatore dell'Ajel avrebbe sottratto un portafortuna, un amuleto "dagli oscuri poteri" che secondo le credenze della religione locale avrebbe avuto il compito di proteggere la porta dagli attaccanti rivali. Alla fine, la partita si conclusa sul 2-1 e i tifosi dell'Ajel si sono riversati in campo per protestare contro l'arbitro, scatenando scene di rara violenza.
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