Mick Schumacher, addio alla F1? "Perché il suo destino è in mano della Ferrari", il retroscena
Mick Schumacher, serve la reazione a un inizio di stagione non positivo. O altrimenti il posto in Haas è a rischio se i risultati non arriveranno. Così scrive il Corriere della Sera: il secondo posto del team statunitense, cliente Ferrari, è deciso proprio dal Cavallino. E sullo sfondo Antonio Giovinazzi sogna il ritorno in F1 nel 2023, dopo l’anno di transizione in Formula E. Proprio tra il team e Mick i rapporti si sono raffreddati da un po' (per usare un eufemismo), il team principal altoatesino Günther Steiner lo ha ripreso più volte in pubblico. Ha sottolineato il costo dei suoi incidenti. Incidono sul budget per milioni e sulla catena di produzione dei ricambi: “Non è soltanto questione di soldi, ma anche di tempi: con le corse ravvicinate non c'è modo di realizzarli così in fretta”.
Schumacher jr., pesa essere cresciuto all’ombra di Michael - Il ragazzo cresciuto nel mito di Michael Schumacher, intanto, in Canada (il GP al ‘Gilles Villeneuve’ è in programma questa domenica) cercherà di evitare il famoso ‘Wall of Champions’, dove suo papà picchiò nel 1999 insieme a Damon Hill e Jacques Villeneuve. Per un ragazzo accompagnato da aspettative troppo grandi, da quando ha esordito sui kart sotto la protezione del Kaiser e di sua mamma (Corinna Betsch). Che non avesse la stoffa di Michael si sapeva, eppure aveva vinto nei campionati giovanili. Nel primo anno di apprendistato in F1, l’anno scorso, aveva fatto il suo stando davanti al russo Nikita Mazepin, non un fulmine. L'ex compagno di garage — licenziato a febbraio dopo lo scoppio della guerra in Ucraina — ora infierisce: “I risultati di Mick parlano da soli”. Al di là del cattivo gusto, è stato proprio l'addio del figlio di un oligarca vicino a Putin ad aprire la crisi del giovane tedesco.
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Haas, arriva Giovinazzi al posto di Mick? - Magnussen, tornato dopo l’intervento in Ucraina della Russia e l’allontanamento di Mazepin, di anni in F1 ne aveva già fatti, per un confronto di un altro livello. E Mick, che sognava di guidare la Ferrari come papà Schumi, ora potrebbe perdere il posto. Non lo aiutano due crash pesantissimi, l'ultimo a Montecarlo e il primo nelle qualifiche di Jeddah, dove ha poi dovuto saltare la gara. Il fatto che porti al team americano un ricca dote (i suoi sponsor valgono sui 15 milioni l'anno) non lo mette al riparo dal taglio. Ed ecco che la voce Antonio Giovinazzi inizia a farsi sempre più presente, dato che gli altri giovani del vivaio non sono ancora pronti al grande salto. Se Mick uscisse anche dall’orbita Ferrari, conclude il pezzo del Cosera, l'amicizia con Sebastian Vettel, altro ex ferrarista, potrebbe spingerlo all'Aston Martin al posto suo, con un'operazione che metterebbe d'accordo tutti. Anche la F1, che teme una forte perdita d'interesse in Germania.