Mattia Binotto e John Elkann, il grande gelo: quelle voci in Ferrari sul team principal
A Baku, la Ferrari paga il secondo ritiro in tre GP per problemi al motore, dopo quello di Barcellona. E ora il team torna sotto la lente della critica, con Il Giornale che definisce il team principal Mattia Binotto come quello “tornato a vestire i panni di Crozza sul banco degli imputati”. E sui social sono partite le proposte da parte di chi lo vorrebbe fuori dal team prima che sia troppo tardi. Mentre, scrive ancora il quotidiano milanese, pare che l’ingegnere di Losanna non sia popolarissimo neppure negli uffici presidenziali. Sono in tanti quelli che raccontano di rapporti inesistenti tra il presidente Elkann e il responsabile della gestione sportiva. E Mattia lo saprebbe bene.
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O affidabilità, Binotto potrebbe pagarne le conseguenze
Per Il Giornale, se quest'anno non ritroverà l'affidabilità perduta sull'altare delle prestazioni, sarà lui il primo a pagare. Martedì 14 giugno intanto il motore arriva a Maranello e bisognerà capire perché è andato in fumo a Baku. Ci vorrà del tempo, inutile illudersi. Un motore non si sistema in un giorno, ma neppure in una settimana, forse neppure in un mese. E comunque è certamente meno difficile ritrovare l'affidabilità che ritrovare le prestazioni. Meglio una macchina veloce che si rompe, di una macchina che va piano ma va lontano. Se l’anno scorso la SF21 non si rompeva quasi mai, Leclerc che negli ultimi tre GP si è visto togliere lo spumante dalle mani mentre stava per assaporarlo.
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A Montreal altro test duro per la F1-75
Impossibile dire che non è stato giusto cercare la prestazione (dato il congelamento dei motori fino al 2024), e la Ferrari ci è riuscita. Ma una volta “seduti al tavolo del banchetto — è scritto ancora nell’articolo sul Giornale — non ci si accontenta più del pane. Si vogliono il caviale, il salmone, il tartufo e tutto il resto. Soprattutto se la storia racconta come la Ferrari abbia frequentato certi ristoranti stellati da sempre”. La speranza è che sulla F1-75 di Charles non si sia rotto il turbo a Baku, perché altrimenti si dovrebbe scegliere se inserire il primo (già logoro da diverse gare) o uno nuovo, incappando però nella penalità della Fia che significherebbe posizioni in griglia.