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Monza, "l'uomo che ci serve per battere l'Inter": il nome da sogno su cui scommette Galliani

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Il Monza è per la prima volta nella sua storia in Serie A, e ora Silvio Berlusconi e Adriano Galliani iniziano a ragionare sul mercato per la prossima storica stagione. I nomi sono quello di Andrea Belotti, in uscita dal Torino, dell’ex Matteo Pessina, il nerazzurro Stefano Sensi (nella seconda metà dell’ultima stagione alla Sampdoria) e Junior Messias, fresco vincitore del campionato di A con il Milan. Il nome che stuzzica è anche quello di Mario Balotelli, già al Monza l’anno scorso in B. “Berlusconi? È sempre stato abituato a vincere, non smetterà ora. E io sono uno spendaccione, purtroppo anche nella vita di ogni giorno. Vedremo, vedremo”. Così lo stesso Galliani ha alimentato i sogni di calciomercato dei tifosi brianzoli in un’intervista a La Repubblica. 

 

Galliani: “A Pisa scappato in uno stanzino, i nostri rivali hanno segnato”

L’ex dirigente del Milan parla di un club che “è stato parte della mia vita, però il Monza ‘è’ la mia vita — ha detto ancora al quotidiano romano — È la mano di mia mamma Annamaria, che mi portava allo stadio. Sognavo di arrivare in A con la squadra della mia città, ma preferivo arrivarci vivo (scherza, ndr), così ho visto ben pochi minuti di questi playoff. A Pisa (nella finale di ritorno dei playoff, ndr), sul 2-2 me ne sono scappato in uno stanzino e loro hanno segnato. Ma i supplementari li ho resistiti tutti. Un'emozione pazzesca. Prima, avevo pranzato a Livorno con Allegri".

 

 

I figli a Galliani: “Papà, ora battiamo l’Inter”

Con la promozione in A del suo Monza, Galliani ha raggiunto l’ultimo obiettivo della sua carriera che non aveva ancora eguagliato: "Esatto! Dalla C al Mondiale per club avevo vinto tutto, non il campionato di Serie B. Ora ho chiuso il cerchio — ha aggiunto l’ex dirigente del Milan — A parte i giocatori, sono orgoglioso dei 13 milioni investiti nello stadio e nel centro sportivo di Monzello che si chiamerà ‘Luigi Berlusconi’. Quando siamo arrivati cadeva tutto a pezzi, era un disastro atomico. Però io pensavo che saremmo arrivati in A un anno prima”. E ancora: “Tutto questo appartiene a Berlusconi. I tifosi sappiano che non c'è stato un solo giorno, da quando abbiamo preso il Monza, in cui lui non mi abbia chiamato per chiedermi della squadra”. Infine Galliani svela cosa gli hanno detto i suoi figli a promozione raggiunta: "Mi hanno chiesto una sola cosa: ‘Papà, adesso battiamo l’Inter’ — ha concluso — Non è un obiettivo di classifica, ma si intuisce una certa rivalità…”.

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