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F1 a Montecarlo, "semaforo guasto". Caos in pista, cosa non si sapeva

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La pioggia la causa del ritardo della partenza domenica scorsa a Montecarlo? No, colpa di un problema elettrico che non ha correttamente fatto funzionare il semaforo prima dello start di gara. Il violento acquazzone caduto sul Principato poco prima delle 15, con le auto già in griglia pronte a partire, ha costretto al ritardo del GP ufficialmente alle 16.05, dopo la prima esposizione della bandiera rossa (la seconda è arrivata in seguito al violentissimo botto di Mick Schumacher alle Piscine, con la sua Haas spezzata in due). Le ragioni di questo cambio di programma sono state confermate direttamente dalla Fia in una nota ufficiale, attribuite a un guasto elettrico causato proprio dall’acquazzone abbattutosi su Montecarlo.

 

 

 

 

Doppia partenza gara, motivazioni sicurezza in secondo luogo - La motivazione della scelta della Direzione Gara di non partire subito è arrivata solamente al termine della gara. I semafori non sono stati riparati in tempo nel corso dell’intero pomeriggio e non hanno dunque permesso di effettuare la partenza da fermo né al termine del grande scroscio di pioggia né successivamente all’incidente di Schumacher, con entrambi i rolling start avvenuti alle spalle della Safety Car. Il comunicato della Federazione fa poi riferimento, solo in secondo luogo, anche a motivazioni di sicurezza per le condizioni insidiose della pista. La Fia, infine, ha anche spiegato le ragioni per cui dopo il brutto incidente di Mick Schumacher nella zona delle Piscine non sia subito stata sventolata la bandiera rossa, ma si sia preferito prima far entrare in pista Virtual Safety Car e Safety Car. 

 

 

 

 

Il comunicato Fia in seguito al botto di Schumacher - Di seguito il testo completo del comunicato della Federazione sul botto di Schumacher: "La procedura seguita all’incidente di Mick Schumacher, che prevedeva l’esposizione prima della VSC, poi della SC e della Bandiera Rossa, era finalizzata innanzitutto a neutralizzare la gara in modo da renderla sicura, e poi a consentire l’intervento della safety car nella posizione corretta, per evitare di far passare le vetture, cosa che avrebbe rallentato la procedura di recupero. La bandiera rossa è stata esposta quando è apparso chiaro che la riparazione delle barriere avrebbe richiesto molto tempo”.

 

 

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