Charles Leclerc a Montecarlo "come Ayrton Senna". Giorgio Terruzzi, la profezia
Roba da Ayrton Senna. Se Giorgio Terruzzi, decano dei giornalisti di F1 italiani e solitamente molto abbottonato, si sbilancia così significa che Charles Leclerc sta davvero riscrivendo la storia delle corse. Il monegasco ha guidato la Ferrari a una splendida pole position nel gp di casa, sul budello urbano di Montecarlo. "Come un omaggio a Ayrton, il suo idolo, che qui partì davanti cinque volte; che qui nel 1988 raccontò di aver dominato la qualifica in uno stato di trance mistico e magico", scrive Terruzzi sul Corriere della Sera.
Leclerc forse sabato era in preda alla stessa euforia: "Irresistibile, capace di abbassare i propri tempi in continuazione, con qualche decimo tra il cervello e il piede destro da spendere sotto ogni minaccia". Terruzzi, in solluchero, parla di "stato di grazia, una forma strepitosa" e di un Leclerc ormai "convinto di poter restare su questo livello sino al termine del Mondiale". Il compagno Carlos Sainz, secondo, gli dovrà certo dare una mano nell'arginare l'arrembante Max Verstappen e la Red Bull, in ripresa e sempre insidiosa. Ma i giochi, almeno sulla pista del Principato, sembrano chiusi: "Verstappen deve aver capito presto di non poter agguantare Leclerc; ha temuto una resurrezione di Sainz, non immaginava che il suddito Perez - mortificato in Spagna - si rivoltasse al punto di osare tenendolo dietro in pianta stabile e poi di esagerare bloccando pista e qualifiche, con giravolta al Portier". Proprio quel luogo che ingannò Senna, nell'88, "per dire come il destino talvolta si diverta, come non convenga divertirsi con il destino".
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Per Max ora è durissima, "anche perché, vista in pista, questa Ferrari è uno spettacolo di stabilità". In punti strategici come la mitica curva del Tabaccaio o tra le piscine e il traguardo, la F1-75 sembra letteralmente volare. E la pioggia potrebbe dare alla Rossa una ulteriore mano.