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Nedved si scaglia contro Allegri, caos negli spogliatoi dopo il ko con l'Inter: esplode la Juve, cos'è successo

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La sconfitta contro l’Inter per la Juve rompe un un filotto di successi durato 10 anni, e dopo il ko dell’Olimpico sono volati gli stracci con le scintille fra Massimiano Allegri, nervosissimo ed espulso, e il vicepresidente Pavel Nedved, per la gestione dei cambi dell’allenatore toscano. Mentre i giocatori, anche quelli che avevano in programma di fermarsi a Roma per gli Internazionali di tennis, riporta il Corriere della Sera, sono invece rientrati tutti a Torino, anche se giovedì e venerdì era previsto riposo: una decisione da vecchia Juve, per serrare le fila in una fase dura. Insomma, l’Allegri-bis è partito con un anno problematico e negativo, senza vittorie contro le grandi e con la sensazione di non aver gettato dei progetti per il futuro. 

 

Ripartire da Vlahovic
L’unico che si salva è Dusan Vlahovic, arrivato a Torino a gennaio e bomber su cui puntare in futuro. Sempre per il Corriere, oltre alle scintille con Nedved il fatto che ad Allegri siano state consegnate le chiavi della macchina bianconera con un quadriennale pesante almeno evita un ulteriore cambio (“Ho più certezze che dubbi”, ha rilanciato il tecnico), ma lo sguardo rivolto al passato (con Pogba come obiettivo concreto) rischia di essere un’arma a doppio taglio. La stessa gestione del finale con l’Inter, con il cambio Bonucci per Bernardeschi e lo schiacciamento in area, era un classico degli anni d’oro di Max.

 

Juve, declino iniziato tre anni fa. Ora colpi intelligenti sul mercato
Sempre per il Corriere, il primo anno senza trionfi arriva dopo un declino iniziato tre anni fa, quando la voglia di giocare un calcio più moderno ha fatto a cazzo con la necessità di operazioni di mercato più per motivazioni economiche che tecniche. E senza gente come Barzagli, Pjanic o Mandzukic c’è poi stato l’effetto opposto. Quindi servono idee nuove e soprattutto chiare, anche perché nel frattempo se ne andranno Chiellini, Dybala, forse Morata e l’appeal della Juve è calato: Rudiger svincolato dal Chelsea ha scelto il Real, De Jong del Barcellona ha un prezzo fuori portata, perché c’è un rosso da ridurre e un monte ingaggi da sgonfiare. L’usato sicuro come Jorginho o un colpo alla Di Maria, che a 34 anni chiede un’ultima grande stagione, può fare al caso. Anche Milinkovic fa parte dei vecchi pallini di Allegri, ma servono anche colpi dal rapporto qualità-prezzo vantaggioso come Vidal nel 2011.

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