Coppa Italia, Juventus-Inter, ecco perché Simone Inzaghi è l'incubo della Juventus
La coppa
Undici anni dopo, l'Inter torna a vincere la Coppa Italia. I nerazzurri battono 4-2 la Juventus all'Olimpico e alzano al cielo il trofeo. Per il Biscione, dunque, è il secondo successo su due finali stagionali contro i rivali di sempre bianconeri, dopo il trionfo in Supercoppa (2-1), oltre che la terza vittoria su quattro sfide totali in stagione (l'altro è un pari, in campionato), e l'ottava affermazione nella competizione (il record è della Juve, a 14). Nelle scelte, sorprendono entrambi i tecnici: Allegri rinuncia a Bonucci e Morata dal primo minuto, mandando in campo la coppia tutta mancina Dybala-Vlahovic, Inzaghi (al quinto trofeo vinto in carriera), preferisce Darmian a Dumfries e non recupera Bastoni (c'è D'Ambrosio).
L'avvio è tutto dei nerazzurri, che passano al 7' grazie a un magnifico destro a giro di Barella dal limite dell'area. La Juve, però, gioca bene e a inizio ripresa la ribalta in 3 minuti. Al 50' è Morata a beffare Handanovic, deviando una conclusione dal limite di Alex Sandro, al 53' ci pensa Vlahovic a finalizzare una perfetta ripartenza avviata ancora dallo spagnolo. Sembra fatta per Allegri, ma l'Inter pareggia con un rigore (generoso) conquistato da Lautaro e trasformato da Calhanoglu.
Prima di vincerla ai supplementari, con la doppietta di Perisic (uno dal dischetto, l'altro con una botta all'incrocio). Per l'Inter (al primo successo in finale contro la Juve in Coppa Italia, dopo due precedenti favorevoli ai bianconeri) è anche il modo di tutelarsi nel caso in cui non dovesse arrivare lo scudetto, dato che i nerazzurri sono certi di concludere l'anno con almeno due trofei (ma domenica proveranno a vincere a Cagliari per cercare il sorpasso sul Milan). Per la Juve, invece, la sfida dell'Olimpico rappresenta il timbro a un'annata fallimentare, la prima per la Vecchia Signora senza coppe in bacheca dalla stagione 2010/11.