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Haaland al Manchester City, Biasin: "Toh, Guardiola ha cambiato idea"

Fabrizio Biasin
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Qualche tempo fa, Pep Guardiola, visionario tecnico del Manchester City, disse così: «Non abbiamo un centravanti perché il nostro centravanti è lo spazio». Una frase che è diventata il suo marchio di fabbrica e lo ha accompagnato in tanti successi alla guida di Barcellona, Bayern e City, ma anche diverse amarezze, l'ultima qualche giorno fa a Madrid. Per intenderci, dopo la Champions con i catalani non ne ha vinte altre, cosa che lo disturba non poco.
Ebbene, dalla prossima stagione il suo "spazio" avrà le fattezze di Erling Haaland, attaccante norvegese più forte che bello (ma solo perché è fortissimo, per carità). Il quasi ex attaccante del Borussia Dortmund, tra una balla (il costo della clausola) e l'altra (l'ingaggio da trenta milioni netti), costerà allo sceicco proprietario del City qualche centinaio di milioni. Una sciocchezza. Ma snoccioliamo dati a caso: il pennellone biondo, ancora 21 enne, fin qui ha messo a segno 154 reti in 198 partite da professionista, 15 in 17 presenze in Nazionale. Come dire: con questo si va abbastanza sul sicuro.
Ecco, sì, il buon Guardiola che in passato con i grandi numeri 9 non è propriamente andato d'accordo (da Eto' o a Ibra, da Lewandowski ad Aguero) deve aver fatto un ragionamento molto semplice, questo: «Mi sa che ho detto una puttanata, ma solo gli stupidi non cambiano idea. Lo "spazio" è come il buco nello stomaco, meglio lasciarlo ai poveracci».


 

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