"Gigi Buffon mi guarda, vetro in frantumi". Il retroscena: cos'è accaduto in Germania nel 2006
Lo scorso 30 aprile di candeline ne ha spente 44. E in campo lo ricordiamo per la sua intelligenza tattica e per l’abilità nel saper ricoprire discretamente tutte le zone del centrocampo. Simone Barone e una vita per la A, vestendo le maglie di Parma, Chievo, Palermo, Torino e Cagliari. E giocatore con solo un titolo vinto in carriera. Ma che titolo: il Mondiale 2006 in Germania con l’Italia allenata da Marcello Lippi. Quella che ci fece esultare da matti nella notte del 9 luglio a Berlino, quando Fabio Grosso realizzò il rigore decisivo che ci fece battere la Francia dell’odioso Raymond Domenech.
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Quell’aneddoto con Lippi e Buffon
Oggi Barone è nello staff di Davide Nicola a Salerno, con il sogno di salvare la Salernitana quando solo fino a un mese fa l’ipotesi-retrocessione in B era più concreta che mai. Ma allora, in Germania, lo ricordiamo anche per quello storico aneddoto con protagonisti Gianluigi Buffon e Marcello Lippi, che l’ex Toro in passato ha ricordato. "Dopo aver perso, Gigi ha posato la racchetta (da ping pong, ndr) sul tavolo, anche con una certa eleganza, devo ammettere, si è girato, ha fatto un passo verso la vetrata e le ha tirato un calcio. Incredibile — aveva detto Barone — Non essendo un vetro infrangibile, l’ha distrutto. Nel giro di zero secondi, la vetrata è cascata. Io ho guardato Gigi. Gigi ha guardato Lippi. Il mister ha guardato me. Poi il mister ha guardato Gigi”.
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La fuga in camera, il ritorno a giocare a ping pong
Così “mi è preso il panico, ho appoggiato la racchetta e sono scappato via. Correndo, a tutta velocità — ha aggiunto nel ricordo Barone — Non volevo sapere nulla di ciò che stava per accadere, semplicemente sono andato a chiudermi in camera mia, a chiave. Dando un doppio giro. Le urla di Lippi però si sentivano a chilometri di distanza, una in particolare: ‘Coglione! Coglione! Ma sai cos’hai rischiato? Avresti potuto tagliarti il tendine, romperti una gamba, ferirti. Stavi per buttare all’aria il Mondiale, nostro e tuo. Coglione!’”. Alla fine “Buffon è venuto da me, ha bussato, ho aperto — ha concluso l’ex Palermo — Ci siamo guardati e siamo scoppiati a ridere. ‘E adesso Simo?’. ‘E adesso facciamoci la doccia, siamo sudati da fare schifo’. ‘Ci vediamo giù tra mezz’ora?’. ‘Ok’. Trenta minuti dopo stavamo di nuovo giocando”.