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Davide Nicola vicino all'impresa, Salernitana vede salvezza: cronaca dell'ultimo miracolo

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Claudio Savelli
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Gli undici punti conquistati dalla Salernitana nel girone d'andata hanno un vizio di forma: in realtà sono solo 8 su 18 gare complessive, una in meno del normale. Perché tre di questi sono arrivati lo scorso 20 aprile in casa dell'Udinese nel recupero della 19esima giornata, quattro mesi dopo la data originale della partita, quando in campo è scesa tutta un'altra Salernitana. In mezzo c'è stato un cambio di tutto: dell'allenatore, da Castori (fino all'ottava giornata) a Colantuono (dalla nona alla 25esima) prima dello sbarco del "salvatore" Davide Nicola; della proprietà, dal trust post-Lotito a Danilo Iervolino, a due minuti dal gong di capodanno; della dirigenza, con l'arrivo di Walter Sabatini lo scorso 14 gennaio. I pianeti si sono allineati per caso e, man mano, la salvezza è diventata la stella polare: l'impossibile è ora alla portata. Battendo il Venezia in piena crisi nel recupero (domani alle 18), i granata scavalcherebbero il Cagliari (29 punti a 28), fresco di esonero di Mazzarri, che ospiteranno domenica (alle 18) in un Arechi tutto esaurito.

 

 

LA RIVOLUZIONE
Prima della rivoluzione, la Salernitana era una non-squadra. Priva di guida, obiettivi e risorse, partecipava al campionato per dovere, non per competere: due vittorie, due pareggi e 14 sconfitte nel girone di andata per gli 8 punti totali fanno della squadra di Castori-Colantuono la terza peggiore di sempre in avvio di stagione dopo il fallimentare Parma del 2014/15 (3 punti, ma sarebbero stati 10 senza la penalizzazione) e il disastroso Benevento 2017/18 (4 punti). Con i tre punti conquistati ad aprile sarebbe comunque la 15esima peggior partenza della storia della serie A a 20 squadre con più negativa differenza reti: un incredibile -30 con la miseria di 12 gol fatti e ben 42 subiti, difesa più battuta nella lista nera. Iervolino si presenta con tutti i buoni propositi ma tra il dire e il fare c'è di mezzo il mercato. Il 14 gennaio viene ufficializzato Walter Sabatini come direttore sportivo, promette sei acquisti, ne chiude undici: a qualche dinosauro della categoria come Sepe (30 anni, dal Parma), Verdi (29, dal Torino), Fazio (34, dalla Roma), Radovanovic (33, dal Genoa), Perotti (svincolato) abbina il 19enne Dragusin, prodotto del vivaio Juventus, Mazzocchi, terzino dal Venezia, e Ederson, centrocampista 22enne del Corinthias, per cui ha speso 6 milioni.

 

 

Quest'ultimo è la firma in calce ad una piccola opera d'arte, il colpo "alla Sabatini". «Non sono mai retrocesso», avvisava Walter. A mercato chiuso, la squadra non vince ma nemmeno perde più. Arrivano due pareggi contro Spezia e Genoa negli scontri diretti. Qualcosa si muove ma altrettanto manca: qualcuno che renda credibile la squadra e trasmetta la fiducia dei piani alti al suo interno. Uno come Davide Nicola, che salvò il Crotone nel 2016/17 dopo 14 punti in 29 partite. La svolta arriva pian piano, dall'1-1 con il Milan a quello con l'Atalanta, passando per il capitombolo con l'Inter (5-0, unica gara sbagliata) e le vittorie con Samp, Udinese nel recupero e Fiorentina. «Non succede», dicono a Salerno, «ma se succede» non sarà un miracolo: sarà il premio ad una società che in pochissimo tempo e dal nulla si è dimostrata tale. 

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