Inter, Inzaghi è rinato grazie al gruppo e a San Marcelo
Alla fine della fiera, l'Inter, aveva solo bisogno di sbloccarsi. Quell'armonia meravigliosa ammirata in campo tra novembre e dicembre non poteva essere scomparsa. Serviva una scossa: la stessa che aveva interrotto la magia (secondo tempo del derby di campionato), ha infine rianimato i campioni d'Italia nel match vinto con parecchia fortuna in casa della Juve. Da quel momento Inzaghi e i suoi ragazzi hanno ritrovato la condizione mentale e fisica, il risultato sono questi cinque successi di fila tra campionato e Coppa Italia, culminati nel 3-1 rifilato ieri "all'amico" Mourinho (complessivo 8-1 tra Inter e Roma nei tre match di questa stagione).
L'altra cosa da dire - assai banale ma anche molto "vera" - è che aldilà delle chiacchiere l'Inter aveva semplicemente bisogno di ritrovare il suo miglior giocatore, Marcelo Brozovic, finito ko nel match di Liverpool e tornato a pieno regime nel momento più importante della stagione. Con lui in campo l'Inter aumenta "i giri", la sicurezza, la capacità di stare nella metà campo avversaria, tutto. E se prima era solo uno «bravo a far girare la squadra», ora è diventato anche dispensatore di assist e gol (quello di ieri è un mezzo capolavoro).
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Ecco, se mai i nerazzurri dovessero arrivare al tricolore numero 20, cosa affatto scontata, sarà merito di un gruppo che anche ieri ha dimostrato di essere unito e, soprattutto, di un croato nato a Zagabria dal volto stralunato. Ps. Il migliore in campo, ieri, è stato Hakan Calhanoglu. Meglio di lui solo l'arbitro Simone Sozza, quello che «chissà quante ne combinerà» e, invece, è stato semplicemente perfetto. Quante chiacchiere inutili...
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