Europa League, l'Atalanta è fuori: il Lipsia vince 2-0 e va in semifinale, è Caporetto Italia
Fine dei sogni di gloria per l'Atalanta e per il calcio italiano. La Dea manca l'appuntamento con la storia. Il Lipsia la butta giù in maniera perentoria dall'Europa League negandogli, davanti alla tifoseria bergamasca, l'accesso in semifinale. La coppa era per l'Atalanta non solo la grande ambizione di fine stagione ma anche l'ultima occasione per tenersi agganciata per un posto in Champions dopo che anche l'altro fronte stagionale, quello della Coppa Italia, si era dissolto e il quarto posto in campionato ormai è considerato una chimera. Brutto colpo anche per il calcio italiano, dopo la fallimentare campagna in Champions. La Roma in Conference League, visto il relativo valore tecnico della terza coppa europea, obiettivamente non può fare testo.
I tedeschi al "Gewiss Stadium" si sono dimostrati superiori, per sagacia tattica, aggressività e compattezza uscendo dal campo con un 2-0 senza appello. E' bastato un gol al 18' di Nkuku in contropiede per smontare l'euforia degli orobici, incapaci di reagire con ordine ed efficacia, per poi alzare bandiera bianca nel finale, trafitti dal rigore all'86' firmato sempre dall'attaccante francese di origini congolesi, autore di una doppietta che proietta il Lipsia alla seconda semifinale europea della sua storia dopo quella del 2020. L'idea dell'Atalanta era replicare il grande traguardo raggiunto nel 1988 quando la squadra di Mondonico approdò alle semifinali di Coppa delle Coppe. Ma si è visto subito che non era la serata delle grandi imprese. La squadra ha provato a più riprese a scardinare la difesa tedesca che non ha mai mostrato segni di cedimento, ben organizzata dal tecnico italiano, Domenico Tedesco. Gli attaccanti da Malinovskiy a Boga, da Zapata a Muriel entrato nella ripresa sono risultati sterili faticando a trovare gli spazi giusti per graffiare. L'Atalanta parte bene attaccando sulle fasce. Il primo affondo è di Hateboer dalla destra con il pallone che finisce a Malinovskyi che però tocca di mano, poi ci prova Zappacosta con una botta di destro bloccata dal portiere. Il Lipsia però è compatto, stretto, corto ed equilibrato, la difesa regge con ordine e si affida a velenose ripartenze. Il primo campanello di allarme è di André Silva che si crea lo spazio per lanciarsi su una palla vagante e dal limite dell’area spara la palla in tribuna. Le combinazioni dei tedeschi appaiono però molto efficaci mentre gli orobici sono troppo frenetici nel palleggio. E proprio nel momento di maggiore spinta arriva il vantaggio del Lipsia dopo un'azione in velocità manovrata sulla destra. Incertezza di Musso che accenna l'uscita, Demiral non affonda nel tackle, Laimer serve l'accorrente Nkunku che di prima non sbaglia cvn un destro che sbatte sul primo palo per poi infilarsi in rete. L'Atalanta è chiamata subito a reagire ma Zapata gioca troppo spalle alle porta e non trova adeguate sponde. Manca alla squadra di Gasp lo spunto e l'inserimento per il fraseggio finale. La conseguenza è un dominio del gioco sterile e senza impensierire i tedeschi. L'unico acuto è una conclusione di Koopmeiners che colpisce di controbalzo a botta sicura su assist di Zapata ma nella traiettoria si trova Kampl che riesce a deviare. Il finale di primo tempo si chiude invece con un altro brivido per l'Atalanta con un destro di poco fuori di Laimer. Serve più aggressività e velocità per cercare di aprire la scatoletta avversaria. Nella ripresa la Dea entra in campo con la testa giusta, alzando il ritmo del match. Al 49' invoca un calcio di rigore per un fallo di mano in barriera su calcio di punizione di Malinovskyi ma dopo il consulto al Var l'arbitro spagnolo Mateu Lahoz non fischia per il penalty. Gasperini prova a dare maggiore spinta e si affida alla panchina puntando sulla freschezza di Muriel al posto di uno spento e poco incisivo Malinovsky. La gara si incattivisce, piovono una serie di cartellini gialli che spezzettano il gioco e Gasp si sbraccia, invita alla calma e a mantenere la lucidità e la concentrazione. Il Lipsia non si chiude però, non consente infatti di farsi schiacciare nei 16 metri e serve una parata alla tedesca di Musso per evitare il raddoppio del Lipsia su un tiro violento di Nkunku. I minuti passano e vere occasioni non vengono confezionate dall'Atalanta che per gli ultimi venti minuti getta nella mischia Scalvini e Miranchuk al posto di Demiral e Boga. La difesa del Lipsia non mostra cedimenti, semper attenta a disinnescare gli affondi. E all'86' la squadra tedesca trova il raddoppio, ancora con Nkunku che non sbaglia dal dischetto dopo essersi procurato il penalty per atterramento in area da parte di Musso. A Bergamo si spegne la luce.