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Byron Moreno, altro sfregio all'Italia: "Una delle migliori gare in carriera. Meritavo otto e mezzo"

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L’uomo che cancellò qualsiasi speranza azzurra ai Mondiali di Corea del Sud e Giappone, è tornato a parlare a La Gazzetta dello Sport. Stiamo parlando dell’ecuadoriano Byron Moreno, che con la sua disastrosa direzione-gara ci costò l’eliminazione agli ottavi della competizione, proprio contro la Corea del Sud. In 120’ fu l’uomo più odiato dagli italiani. E dopo tutto questo tempo “ricevo ancora insulti sui social dai tifosi italiani — ha detto il fischietto alla Rosea —. Ho la coscienza pulita, sono tranquillo. Quella gara è nella top-3 delle mie migliori prestazioni arbitrali in carriera. Che voto mi darei? 8.5 pieno”.

Moreno: “Rosso a Totti giusto, fece simulazione”
L'espulsione a Francesco Totti, un mancato rosso alla Corea per un fallaccio su Zambrotta e offside inesistenti. Ma Moreno non si pente: “Se guardiamo il video, il giocatore coreano punta il pallone, arriva prima e allunga la gamba — ha aggiunto — Il capitano azzurro (Totti, ndr) inciampa e cade provando a simulare un fallo per il quale è stato ammonito per la seconda volta e quindi espulso. Il regolamento prevedeva il giallo per simulazione. Ho rispettato le regole, le immagini parlano chiaro”. Il capitano della Roma allora non protestò, “mentre gli unici a farlo furono Vieri e Di Livio. Anche quando Trapattoni colpisce il vetro che divide la sua panchina dai dirigenti Fifa, è una reazione dovuta alla rabbia del momento”.

Moreno poi ammette: “Fallo su Zambrotta, Sun-hon Hwang andava espulso”
L'unico errore che l’arbitro riconosce “è la mancanta espulsione per il fallaccio su Zambrotta — ha detto ancora Moreno alla Gazzetta — Sun-hon Hwang falcia Zambrotta al 72’, costretto a uscire per infortunio. Quella è l’unica situazione che mi ha fatto riflettere tanto in questi anni. Tornassi indietro darei il cartellino rosso al coreano. Sono umano, mi assumo la responsabilità per ogni decisione giusta o sbagliata presa durante la mia carriera arbitrale. Quello di cui potete stare sicuri è che non ho mai voluto favorire o penalizzare qualcuno in campo”. Sull’offside inesistente fischiato a Tommasi, l’ex arbitro se ne lava infine le mani: “Quell’azione non è di mia responsabilità, ma dell’assistente argentino Jorge Ratallino. In quegli anni l’assistente dell’arbitro era l’unico responsabile per il fuorigioco. Lui ha alzato la bandierina e mi sono fidato. Era impossibile per me sapere se Tommasi fosse o meno in posizione irregolare dalla prospettiva che avevo”.

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