Michael Schumacher, Mattia Binotto: "L'insegnamento che non scorderò mai", il segreto svelato
“Michael Schumacher? Con lui abbiamo passato un periodo fantastico, incredibile. Sono davvero orgoglioso di averne fatto parte. E non solo: ho imparato molto da lui. Ho preso da Michael la mentalità vincente e la capacità di essere un leader. Non dimenticherò mai i suoi insegnamenti”. Parola di Mattia Binotto, 52 anni, che al quotidiano tedesco Bild si racconta in una lunga intervista, parlando dei tempi da ingegnere di Maranello e al fianco del Kaiser, che nel team vinse cinque titoli iridati Piloti tra 2000 e 2004. Arrivato nel 1995 in Emilia, prendendo il posto di Jean Alesi, e attirandosi anche qualche critica dai tifosi affezionati del francese, che nel corso degli anni però dovettero ricredersi.
Binotto: “Successo di Sakhir? Non avevamo tempo per festeggiare”
Ma Binotto alla Bild ha anche parlato dell’avvio di stagione. La vittoria in Bahrain della rossa ha spezzato un lungo digiuno che durava da Singapore 2019. Un successo inseguito e celebrato sul podio: “Di solito non ci vado, non è il mio stile — ha detto il team principal — Ci ho pensato molto e ho finito per costringermi a farlo. Perché ho sentito che era il modo migliore per rappresentare l'intera squadra lì. Perché se avessimo scelto qualcuno del reparto motori o aerodinamica, ad esempio, ne avrebbe mostrato solo una parte. Volevo dimostrare che questa doppia vittoria appartiene a tutti noi!”. Anche se non c’è stato molto tempo per festeggiare: “Eravamo in ritardo in albergo e avevamo un volo in anticipo per Maranello — ha aggiunto Binotto — Quindi non era il momento per una grande festa. Ma portare i trofei alla fabbrica a casa e vedere le facce felici lì è stata alla fine una ricompensa sufficiente”.
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Binotto: “GP Jeddah un peccato, ma almeno siamo competitivi”
Niente feste eccessive, specie se la domenica successiva si è tenuto il GP di Jeddah, vinto da Max Verstappen sulla Red Bull dopo un lungo duello finale contro la F1-75 di Charles Leclerc: “Alla fine non è andata come volevamo, ma siamo tornati competitivi e questa è la cosa più importante — ha proseguito Binotto — Ciò significa che abbiamo segnato 78 punti su 88 possibili nelle prime due gare della stagione, un numero sicuramente significativo di cui essere felici”. Il progetto sulla monoposto 2022 quindi funziona, e “non ci abbiamo lavorato solo in inverno — ha concluso il team principal — Un progetto così grande richiede anni. È stato un lungo viaggio ed è ancora in corso. C'è ancora molto da fare e da migliorare. Vogliamo riportare questa cultura Ferrari nella squadra. Siamo gli unici ad essere sempre stati in Formula 1 e la squadra di maggior successo della storia. Questo è ciò che vogliamo rappresentare. Questo è ciò che intendiamo con il nostro motto ‘Essere Ferrari’”.