Jannik Sinner, dopo le vesciche ai piedi il dramma sportivo: cosa dovrà "ingoiare" lunedì prossimo
Per Jannik Sinner non è un bel momento: dopo gli ottimi Australian Open e la separazione dal coach Riccardo Piatti, l’altoatesino non ha avuto grandi risultati tra Dubai, Indian Wells e il Master 1000 di Miami. Negli ultimi due tornei, il 20enne si è ritirato per problemi fisici: in California per un malanno, le vesciche ai piedi, ha dato forfait agli ottavi contro Nick Kyrgios, avversario che ha poi battuto sempre agli ottavi ma a Miami, per poi dire addio sul 4-1 nel primo set della sfida dei quarti contro l’argentino Francisco Cerundolo. Anche in Florida, le speranze di Jannik di rientrare in top-10 si sono così dovute infrangere.
Sinner occhio, Alcaraz potrebbe scavalcarti
Oltre il danno (fisico) anche la beffa: Sinner, attuale numero 11 del seeding e che contro Cerundolo si è ritirato dopo soli 22 minuti di gioco per colpa delle vesciche al piede, rischia ora di scivolare un gradino più in basso, venendo superato così dal talento Carlos Alcaraz se lo spagnolo dovesse vincere il torneo in Florida. Proprio Alcaraz è volato in semifinale — dopo la vittoria nei quarti sul serbo Kecmanovic — contro il grande amico di Sinner, Herbert Hurkacz, nel match in programma stanotte.
Per Sinner non il primo infortunio
L’infortunio a Indian Wells, ma non solo. Negli ultimi anni Sinner ci ha purtroppo abituati ad alcuni infortuni, e per il talento altoatesino non è un bene. A febbraio 2021 a Montpellier ci eravamo preoccupati per la schiena, visto che si era completamente bloccato nel finale di partita contro lo sloveno Allja Bedene, durante il tie-break decisivo del terzo set. Lo stesso problema fisico che aveva avuto agli US Open contro Karen Khachanov. Le vesciche, poi, erano state le colpevoli anche a Vienna, quando Jannik si era ritirato dopo cinque minuti contro Andrey Rublev, nella gara della Next Gen 2020. Infine, fastidi anche contro Shapovalov negli Australian Open dello scorso anno, con l’azzurro che aveva chiuso il match perso esausto, quasi vicino ai crampi, per colpa però della stanchezza accumulata la settimana precedente per vincere il torneo Atp di Melbourne.