Louis Van Gaal, lo scandalo: "Ho il Covid, non avvicinatevi". In panchina ridotto così (e bacia i tedeschi)
Diventa un caso internazionale la positività al Covid di Louis Van Gaal. L'eccentrico ct dell'Olanda ha guidato gli Oranje nel pareggio 1-1 contro la Germania, nell'amichevole di lusso dell'Amsterdam Arena. In campo, tutto bene: Van Gaal, ex tecnico del Bayern Monaco, ha anche avuto modo di ridere e abbracciare con affetto il bavarese Thomas Muller, che ha realizzato il gol dei tedeschi. Una bella reunion tra maestro e allievo, peccato che Van Gaal, appunto, avesse il Coronavirus e non portasse neanche la mascherina. E nessuno ne era a conoscenza.
Il ct era risultato positivo il 21 marzo, prima della amichevole giocata contro la Danimarca. Per questo motivo era rimasto a casa e al suo posto in panchina si erano seduti i suoi tre collaboratori, Danny Blind, Henk Fraser e Frans Hoek. Passano i giorni, il 70enne segue la classica trafila e si sottopone ai tamponi d'uscita. Il 28 marzo, 24 ore prima del match con la Germania, il test dà ancora esito positivo. Ma i medici olandesi rassicurano il ct: è solo "il residuo" del virus, ormai superato. Per questo arriva l'ok e Van Gaal va in panchina.
Nessuno, a partire dai tedeschi, può immaginare la dinamica sanitaria. E infatti Muller abbraccia e bacia il suo ex allenatore al Bayern senza problemi. A fine partita, davanti ai giornalisti, Van Gaal ha però spiazzato tutti: "Per favore non avvicinatevi, sono positivo al Covid". La stampa tedesca, furiosa, ha sottolineato il comportamento superficiale, se non irresponsabile del mister olandese che però si difende così: "Il medico mi ha detto che sono solo dei residui del virus, che con il molecolare si riscontrano più a lungo. Prima della partita mi sono sottoposto a diversi test rapidi e sono risultati tutti negativi".
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