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Abramovich, il "vaffa" di Andrij Shevchenko a Volodymyr Zelensky: "Mai come prima"

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Nelle ultime ore è tornato al centro del dibattito e dell'attenzione Roman Abramovich, l'oligarca russo in fuga dalle sanzioni, lui e i suoi yacht che continuano a muoversi attorno al mondo. Già, il fedelissimo (o ex fedelissimo?) di Vladimir Putin è stato tirato in ballo niente meno che da Volodymyr Zelensky. Ma, attenzione, il premier ucraino ha chiesto di fermare le sanzioni contro di lui.

 

Un clamoroso appello rivolto direttamente a Joe Biden, presidente degli Stati Uniti, che Zelensky ha motivato spiegando di ritenere che Roman Abramovich possa avere un ruolo decisivo per trovare un accordo di pace. E ancora, il premier ucraino ha aggiunto che effettivamente l'oligarca e patron del Chelsea si sta muovendo proprio per la pace stessa. Un appello che ha sorpreso il mondo intero.

E le parole di Zelensky, con discreta evidenza, hanno lasciato di stucco anche Andrij Shevchenko, l'ex bomber del Milan e del Chelsea proprio di Abramovich. Da giorni, Shevchenko si spende in prima persona per sensibilizzare l'opinione pubblica con l'obiettivo di fermare questa orrenda guerra. Il Pallone d'Oro 2004 si è fatto sentire ovunque: televisioni, radio, interviste, siti internet. Molteplici gli appelli a istituzioni e politici.

 

E nelle ultime ore ha parlato proprio di Abramovich, che nel 2006 fece di tutto per portarlo a Londra, riuscendoci. "Abbiamo avuto una lunga storia di amicizia, ma non credo che potrà più essere la stessa da ora in poi", ha tagliato corto Shevchenko. Il tutto dopo l'appello di Zelensky. Insomma, Sheva mostra di avere un punto di vista diametralmente opposto rispetto a quello del premier ucraino.

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