Paulo Dybala, "incontro rinviato per volontà di Allegri. Ora...". Arrivabene allo scoperto: addio Joya?
“Abbiamo un nostro piano triennale dove dobbiamo coniugare l’aspetto finanziario con quello sportivo, e questo non cambierà”. Lo dice Maurizio Arrivabene, a.d. della Juventus, che ci mette la faccia affrontando anche il tema Paulo Dybala. La Joya non ha trovato ancora l’accordo sul rinnovo con il club bianconero, e più passano le ore e più la preoccupazione nei tifosi di Madama aumenta sempre di più: “Le cifre riportate sull’accordo di ottobre sono corrette (8 milioni di parte fissa più due di bonus, ndr) — ha detto in un’intervista al Corriere dello Sport — L’aumento di capitale ha cambiato tutto e ci sono quattro parametri da rispettare: aspetto tecnico, numero delle presenze effettive, durata del contratto e valore economico del calciatore”.
La Samp si fa male da sola, la Juve ringrazia: doppietta di Morata, corsa scudetto riaperta?
Arrivabene: “Ecco come Vlahovic è arrivato a Torino” - Presto ci sarà l’incontro con l’entourage dell’argentino: "Abbiamo rimandato a dopo il Villarreal per volontà di Allegri ma — ha aggiunto con sincerità Arrivabene al Corriere dello Sport — il 17 dicembre ho detto all’agente di Dybala che lui era libero siccome in quel momento non potevo chiudere l’operazione, è un atto di estrema onestà. Ora dipende da lui”. Poi un commento su come è arrivato Dusan Vlahovic da Firenze a Torino lo scorso gennaio: “È stato funzionale alla prossima stagione, e si stava avvicinando un’asta con club spagnoli e inglesi in cui non saremmo stati competitivi — ha detto l’ex team principal della Ferrari — Abbiamo cercato di comprendere se fosse acquistabile subito e le uscite per renderlo sostenibile: i conti tornavano, l’abbiamo esposto ad Agnelli e il CdA lo ha autorizzato. Non avevamo un accordo con il calciatore prima di questo momento, agiamo con trasparenza”.
Il bel gesto in aiuto all’Ucraina - Infine un pensiero sull’iniziativa in favore delle famiglie ucraine, colpite dalla guerra contro la Russia: “Ho visto una sera le immagini terribili della guerra in Ucraina e ho voluto fare qualcosa, volevo andarli a prendere — ha spiegato Arrivabene al Corriere dello Sport — Abbiamo organizzato grazie alla moglie di Agnelli e con i due pullman delle squadre (maschile e femminile) ci siamo portati tre Jeep colme di generi alimentari e medicine. Siamo andati al confine con l’Ungheria, a Zahony, e abbiamo portato in Italia 66 bambini grazie alla Regione Piemonte e alla Protezione Civile. Ora sono a La Morra, in provincia di Cuneo, al sicuro. Ho trovato un’immensa dignità e ci hanno regalato dei fiori".