Ferrari, "a cosa deve stare attento Leclerc". Maranello, rapporti di forza ribaltati? Indiscrezioni clamorose su Sainz
Queste vetture sono belle nell’estetica, ma ancora troppo difficili da guidare, specie nelle curve lente. Però cresceranno e saranno più facili da domare GP dopo GP, come la pensa Jean Alesi, che ha osservato da vicino in Bahrain la tre-giorni di test andata di scena tra giovedì e sabato: "I piloti più esperti saranno avvantaggiati - scrive l’ex ferrarista sul Corriere della Sera - penso a Lewis Hamilton, a Fernando Alonso e forse anche a Carlos Sainz, che ha guidato macchine simili a queste quando era ragazzo". Mentre quelli più giovani, invece, "rischiano di trovarsi in difficoltà, soprattutto all’inizio, - ha aggiunto - cercando di dominare macchine sovrasterzanti, molto reattive, che ‘scivolano’ in orizzontale, un comportamento che il simulatore non accetta".
"Molti spunti per una grande stagione"
Con questo nuovo regolamento, si vuole rimettere il pilota al centro rispetto alla vettura, anche se oggi con le nuove monoposto a effetto-suolo, tornato in F1 dopo 40 anni, il bilancio tira più dalla parte dell’auto: "Credo che avremo molti spunti entusiasmanti per commentare prestazioni eccezionali e qualche errore inatteso - ha scritto ancora Alesi al Corriere della Sera nella sua analisi - Mi dispiace, pensando al valore, alla voglia e all’esperienza di Alonso, che l’Alpine stia mostrando qualche difficoltà".
Pierre Gasly, una maledizione per la Ferrari: il verdetto del primo giorno di test in Bahrain
Il nodo effetto-suolo sulle nuove vetture
Il nodo sta tutto nell’effetto suolo, spiega Alesi. “Più la velocità è alta, maggiore è il “risucchio” della vettura verso l’asfalto - ha detto il francese - Questo comporta irrigidire al massimo ogni ‘molla’, anche per evitare il porpoising sui rettilinei che abbiamo visto così di frequente durante le prove. Macchina ‘rigida’ vuol dire perdita di trazione e bloccaggio delle ruote nella fase terminale della frenata. La Mercedes, per esempio, ne è la dimostrazione in Bahrain, piuttosto capricciosa nei rettilinei”. Mentre la Ferrari “ha dimostrato una filosofia che mi è sembrata eccellente - ha concluso - basata sul consolidamento di un patrimonio buono all’esordio. In questo contesto i piloti più esperti sono avvantaggiati”. Un allarme per Charles Leclerc, che potrebbe vedere il suo compagno di squadra avvantaggiato nel confronto diretto (senza scordare che l'anno scorso, Sainz, è arrivato davanti al monegasco in classifica generale per 5,5 punti).
Mercedes, la svolta "estrema": cos'ha portato in pista in Barharin, in Ferrari si scatena il panico