Luca Vialli e il dramma della malattia: "Ho paura di morire. Quando si spegnerà la luce..."
La malattia e la guarigione. Luca Vialli è poi tornato in campo, nel luogo che più ha amato, seguendo Roberto Mancini come capo delegazione della Nazionale italiana. Quel maledetto male è stato sottolineato nel docs-show di Alessandro Cattelan "Una semplice domanda", che andrà in onda dal 18 marzo su Netflix. Alcuni contenuti della puntata sono stati anticipati dal settimanale Oggi, che sarà in edicola a partire da venerdì 11 marzo. "Io ho paura di morire, eh - ha detto l’ex attaccante della Samp - Non so quando si spegnerà la luce che cosa ci sarà dall’altra parte. Ma in un certo senso sono anche eccitato dal poterlo scoprire".
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Vialli: “La malattia non è solo sofferenza”
E ancora: "Mi rendo anche conto che il concetto della morte serve per capire e apprezzare la vita - dice ancora Vialli - L’ansia di non poter portare a termine tutte le cose che voglio fare, il fatto di essere super eccitato da tutti i progetti che ho, è una cosa per cui mi sento molto fortunato". La malattia, racconta l'ex calciatore, “non è esclusivamente sofferenza: ci sono anche dei momenti bellissimi”.
Per poi aggiungere: “La vita, e non l’ho detto io ma lo condivido in pieno, è fatta per il 20 per cento da quello che ti succede ma per l’80 per cento dal modo in cui tu reagisci a quello che accade - ha concluso l’ex commentatore di Sky - E la malattia ti può insegnare molto di come sei fatto, essere anche un’opportunità. Non dico al punto di essere grato nei confronti del cancro, eh...".