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Sinisa Mihajlovic, la domanda sulla guerra in Ucraina lo fa crollare: "Io penso che...", si alza e se ne va

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Sinisa Mihajlovic ha affrontato il tema della crisi ucraina, che è degenerata in conflitto armato dopo l’invasione russa ordinata da Vladimir Putin. L’allenatore del Bologna ha vissuto sulla propria pelle la dissoluzione dell’e Jugoslavia e sa bene cosa sia una guerra: domani sarà impegnato in casa contro la Salernitana, ma è impossibile non parlare con cui anche di quanto sta accadendo in Ucraina.

 

 

Mihajlovic non ha nascosto di essere turbato ed è partito ancora una volta dalle sue esperienze personali: “Io sono convinto che la guerra non possa e non debba essere l'unico modo per risolvere i problemi. Ricordo quando c'era la guerra nel mio Paese, vincemmo la Coppa dei Campioni e c'era la guerra. Poi quando ho vinto il campionato con la Lazio bombardavano ancora. Questi sono i veri problemi. Io speravo sempre che i miei allenamenti durassero una giornata intera per non pensare alla guerra perché tornavi a casa e vedevi, ascoltavi, guardavi alla televisione quello che succedeva”.

 

 

“Io spero solo che, da prima notizia, la guerra - ha proseguito Mihajlovic - non diventi presto la seconda, la terza o la quarta e dopo un mese non se ne parli più. Tutti dobbiamo cercare di dare un contributo, e sperare che sia una cosa che finisca presto, perché è una cosa più grande di noi”. Poi l’allenatore si è bloccato, la commozione ha preso il sopravvento e dopo qualche secondo di silenzio si è alzato e andato via tra la comprensione dei presenti.

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