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Max Verstappen, "pugnalato alle spalle". Non è finita: l'ultima bordata del campione contro la Mercedes

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Allontanare Michael Masi da direttore corse della Fia? Per Max Verstappen è stato un errore, e il campione 2021, durante la conferenza stampa ufficiale del secondo giorno di test F1 a Barcellona, ha difeso l’australiano, allontanato dopo i fatti accaduti ad Abu Dhabi tra il pilota Red Bull e Lewis Hamilton e rimpiazzato con Niels Wittich e Eduardo Freitas, assistiti dal consulente Herbie Blash. “Dire addio a Masi è stato un errore, quello che è successo a lui è stato molto scorretto, l'hanno pugnalato alle spalle — ha detto Verstappen — Gli ho mandato un messaggio dopo che è stato rimosso, mi dispiace molto e gli auguro il meglio per il futuro”.

 

 

Verstappen: “Masi andava protetto”
Ancora Verstappen ha sostenuto che Masi sia stato licenziato "dalle stesse persone che hanno permesso l'applicazione delle regole contestate, ma lui resta una persona corretta e capace — ha detto l’olandese — Dopo la morte improvvisa di Charlie Whiting (nel marzo 2019, ndr), sarebbe stato difficile per chiunque prendere il suo posto”. Poi il pilota Red Bull aggiungere: “Un arbitro nel calcio decide con gente che gli dice è giallo, è rosso, è fallo, non è fallo? Perché è quello che è successo a Masi. Andava protetto, non si doveva permettere che lui prendesse decisioni con gente che gli urlava nelle orecchie".

 

 

Verstappen sul GP di Russia: “Non bello correre se un Paese è in guerra”
Una parola finale Verstappen l’ha dedicata al conflitto Ucraina-Russia. La F1 si è incontrata con i responsabili dei 10 team giovedì sera, dopo i test di Barcellona, e ha deciso che non si correrà in Russia: “Non è bello andare a correre in un Paese in guerra", ha spiegato il campione 2021, facendo eco alle parole di Sebastian Vettel (il tedesco ha detto che boicotterà di sicuro la gara anche se si corresse). Infine, sulle macchine 2022, l’olandese ha spiegato: "Stiamo accumulando ore in pista ed è positivo, servirà capire la messa a punto che resta un punto di domanda ma è presto per tirare conclusioni. Per i piloti credo sia la sfida più grande”.

 

 

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