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Sofia Goggia e il "gel piastrinico". Il segreto dell'agento-miracolo: come l'hanno rimessa in piedi

Lorenzo Pastuglia
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Tornare forte come prima, a 23 giorni dall’incidente dei Mondiali di Cortina che poteva farle saltare i Giochi di Pechino. E invece no, Sofia Goggia è caduta ma non si è spezzata, non fermata dalla distorsione al ginocchio sinistro con parziale lesione del legamento crociato e microfrattura peroneale. È arrivata carica in Cina ed è andata contro la paura, strappando l’argento dietro alla svizzera Corinne Suter. Un recupero lampo, che è merito anche del reparto di chirurgia ortopedica dell’Irccs di Negrar (Verona) del dottor Claudio Zorzi. Che ha sottoposto alla sciatrice bergamasca un trattamento fatto con il gel piastrinico.

 

 

 

Una procedura su ginocchio, anca e spalla - “Siamo orgogliosi di aver contribuito — ha detto il chirurgo — insieme al coraggio di Sofia e alla sua volontà di ferro, oltre ai suoi preparatori atletici e all'incredibile recupero che ha portato a questo straordinario risultato”. Zorzi ha trattato la Goggia con infiltrazioni di Prp (Plasma ricco di piastrine): "Una procedura largamente applicata sulle articolazioni del ginocchio, dell'anca e della spalla soprattutto in presenza di artrosi — ha aggiunto Zorzi — All'Irccs di Negrar trattiamo 6mila pazienti l'anno e abbiamo registrato una delle casistiche più ampie a livello internazionale. L'impiego sui legamenti crociati è invece più recente ed esistono ancora pochi i casi trattati”.

 

 

 

 

“Un metodo di medicina rigenerativa mininvasiva” - Il Prp è un gel che si ottiene da un normale prelievo di sangue venoso del paziente, successivamente centrifugato con il risultato di un composto concentrato di plasma e piastrine. Il gel viene iniettato all'interno dell'articolazione con una semplice infiltrazione: "I fattori di crescita presenti nel preparato ematico stimolano il processo riparativo del tessuto, trasformandosi in una potente medicina biologica ad alto effetto anti-infiammatorio — ha concluso Zorzi — Il primo beneficio per il paziente è la scomparsa del dolore, come la stessa Goggia ha riferito. Si tratta di una metodica di medicina rigenerativa, semplice, mininvasiva e ben tollerata, che richiede un intervento di una decina minuti. Il paziente viene dimesso dopo qualche ora di osservazione”.

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