Robinho, "richiesta di estradizione inoltrata": verso l'arresto per la condanna per stupro, mandato internazionale
La Procura di Milano ha inoltrato al ministero della Giustizia la richiesta di estradizione e il mandato d'arresto internazionale per l'ex attaccante del Milan Robinho, condannato in via definitiva, assieme a un amico, il 19 gennaio a nove anni di carcere per violenza sessuale di gruppo su una ragazza di 23 anni albanese, che subì abusi in un locale del capoluogo lombardo la notte del 22 gennaio 2013.
Gli atti a carico dell'ex calciatore e del suo amico, entrambi in Brasile, sono stati firmati dal pm Adriana Blasco. Pare scontato che i due non saranno consegnati perché la Costituzione brasiliana non consente l'estradizione dei propri cittadini. Ma con il mandato d'arresto internazionale l'ex rossonero potrebbe essere arrestato qualora uscisse dal Paese carioca e fosse rintracciato in un'altra nazione che, al contrario, prevede accordi d'estradizione con l'Italia.
L'ex Milan Robinho, l'orrore che lo rovina: stupro di gruppo, la mossa estrema dei giudici a Milano
Robinho si è sposato nel 2009, ha tre figli: Robson di 14 anni, Gianluca di 10 e Giulia di 6. Il tema della condizione della donna è molto attuale in Brasile, dove nel 2020 si è registrato uno stupro ogni 11 minuti. Robinho sembrava un predestinato nel calcio e in fondo lo è stato, ma gli è mancato il passo finale per diventare una superstar. Dopo ogni gol festeggiava con il pollice e il mignolo. Erano i tempi in cui di lui Pelé diceva: "La prima volta in cui l'ho visto toccare la palla ho quasi pianto, il suo dribbling è devastante. Ricorda me quando avevo la sua età". Ma ora Robinho è nei guai.