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Pechino 2022, la russa Valieva sotto accusa: "Doping a 15 anni". Putin travolto dallo scandalo

Lorenzo Pastuglia
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Ci risiamo, ancora la Russia al centro delle polemiche per doping, ripiombata nella bufera anche ai correnti Giochi di Pechino. Stavolta nella tempesta ci finisce la 15enne star del pattinaggio di figura, Kamila Valieva, la prima ad aver eseguito il difficilissimo quadruplo. Oltre alla cerimonia di premiazione cancellata all’ultimo secondo martedì sera — Russia (oro), Usa (argento) e Giappone (bronzo) —, di mezzo c’è una sostanza chimica dal nome oscuro: la trimetazidina. Nelle prime ore si parla di “problema legale”, poi di doping. Si vocifera di cannabis o droghe ricreative.

 

 

 

 

Che sostante è la trimetazidina - Fatto sta che la Valieva sarebbe non negativa alla trimetazidina: un antischemico inserito nella categoria S4 (Ormoni e modulatori metabolici) della lista dei farmaci vietati sia in competizione che fuori. Una molecola “non specifica” che se trovata non si ha il diritto (in teoria) a sconti di pena. Un prodotto che aumenta il flusso coronarico e quindi migliora la resistenza alla fatica. Ai Giochi invernali 2018 di PyeongChang la bobbista russa Sergeeva rimediò una sanzione ridotta di otto mesi (invece di quattro anni) per via della bassa concentrazione rilevata dalle analisi. E anche celebre nuotatore Sun Yang prese solo tre mesi.

 

 

 

 

 

Valieva, troppo giovane e niente squalifica. Resta l’oro? - Il caso Valieva è però più complesso, sottolinea il Corriere della Sera, perché Kamila in patria è una superstar e con la sua positività dimostrerebbe come la redenzione del Paese dopo anni di doping selvaggio resta sulla carta. L’età però la protegge, dato che non avendo ancora 16 anni non è sanzionabile: dunque sarebbe cancellato il risultato ma lei si salverebbe dalla squalifica per una troppa gioventù. Le fonti del laboratorio di Pechino parlano di quantità infinitesimale della sostanza, rilevata solo grazie all’enorme precisione dello strumento di misura. In attesa di capire se il suo primato resterà intatto, i russi hanno schierato uno stuolo di legali. La decisione arriverà soltanto oggi, 10 febbraio, con la medaglia d’oro che dovrebbe rimanere sul suo collo.

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