Nicolò Zaniolo demolito da Antonio Cassano: "I grandi giocatori sono altri. Se la Roma gioca male...", parole pesantissime
Il gol nel finale della sfida contro il Genoa, poi annullato dal Var, lo ha mandato su tutte le furie, tanto da finire espulso per mano dell’arbitro Abisso. Nicolò Zaniolo, intanto, piano piano, sta tornando a prendersi la sua Roma sulle spalle, dopo i due infortuni a entrambe le ginocchia che lo hanno tenuto fuori a lungo. Anche se un ex giallorosso non è proprio d’accordo con questa tesi. Nell'ormai classico appuntamento della Bobo Tv, trasmissione che da quasi due anni va in onda sul canale Twitch di Christian ‘Bobo’ Vieri, infatti, Antonio Cassano si è trovato a parlare del centrocampista della Nazionale di Mancini. E secondo l'ex fantasista di Bari Vecchia non è un campione: "Zaniolo è un giocatore normale — ha detto alla Bobo Tv —. Lo ripeto ancora una volta, i grandi giocatori sono altri. Ha solo un bel tiro e forza fisica ma poi corre a testa bassa e non guarda nessuno".
Anche la Bertolini contro Zaniolo
La critica, poi, è stata contestualizzata, e secondo Cassano il gioco non proprio brillante dei giallorossi è figlio anche dell'eccessivo individualismo di Zaniolo: "La Roma gioca male anche per colpa sua perché non passa mai la palla a nessuno — ha aggiunto Fantantonio —. Non è capace di fare un uno e due o un filtrante tra le linee. Ha avuto parecchi infortuni, sì, però non mi convince. A 22 anni ancora non ha fatto il salto di qualità”. Commenti non felicissimi, come quelli arrivati nelle ultime ore anche dalla c.t. azzurra, Milena Bertolini, che ha sostenuto come "Zaniolo vada educato, perché ultimamente ha delle difficoltà”.
La risposta dell’agente di Zaniolo contro la Bertolini
Le parole della Bertolini hanno subito dopo trovato la risposta di Claudio Vigorelli, agente di Zaniolo: "La vita, a volte, è un concentrato di forma e di sostanza, di tempistica e di opportunità — ha dichiarato — Se è vero che mastichiamo giorni in cui i personaggi pubblici vivono spesso sotto le lenti di un Grande Fratello indifferente alle emozioni personali, ma attento solo a quelle collettive, probabilmente sono i ruoli e le età che ci dovrebbero spingere alla prudenza. Nicolò Zaniolo ha 22 anni, con tutta la forza e i limiti che questa età è in grado di esprimere”. E ancora: “Che sia un patrimonio della Roma, che è sempre al suo fianco, e del calcio italiano, non lo dico solo io, nella mia veste di agente, ma i vertici tecnici e politici della Nazionale, che tra l’altro in questi giorni lo hanno già confortato informalmente — ha aggiunto Vigorelli — Fatta questa premessa, dispiace vedere come una delle allenatrici più preparate a livello internazionale, Milena Bertolini, non abbia saputo smussare il suo linguaggio per adeguarsi al ruolo e alla situazione particolare che il ragazzo sta vivendo. Nicolò 'va educato' nella stessa misura in cui è doveroso farlo nei confronti dei suoi coetanei. Nulla di più e nulla di meno”.
Vigorelli: “Famiglia di Zaniolo è stupenda, Nicolò è stato fortunato”
Vigorelli ha poi continuato: “E poiché neppure alla mia età si finisce mai di imparare, mi piace aggiungere che ogni componente del calcio può affinare la propria comunicazione, rendendola più in sintonia con una realtà dei fatti estremamente complessa — ha tuonato l’agente di Zaniolo —. Chi allena, in fondo, ha il diritto-dovere di porsi nei confronti dei propri referenti come una sorta di maestro del corpo ma anche dello spirito, esercitando quell’opera di conoscenza e di tolleranza che schiudono le porte alla crescita”. Per poi concludere: “Una cosa è certa: per chi come me ha la fortuna di conoscerla, mi piace sottolineare come la vera fortuna di Nicolò non sia solo quella di possedere un talento unico per il gioco del calcio, ma di avere alle spalle una famiglia meravigliosa che lo educa e lo protegge nel migliore dei modi possibili, cioè in scienza e coscienza. Igor, Francesca e Benedetta rappresentano la ricchezza che gli spianerà la strada verso la carriera folgorante a cui i suoi mezzi tecnico-fisici lo stanno conducendo. Il resto sono solo luoghi comuni e cattive interpretazioni. Ciò che avvelena sempre più un calcio ammalato di retorica".