Ante Rebic, l'arbitro Serra: "L'idea era quella di strangolarmi", l'ultima confessione sul derby dei disastri
L’errore è ancora nella mente di tutti, in particolare dei tifosi rossoneri. E da quel lunedì pomeriggio del 17 gennaio, per l’arbitro Marco Serra è iniziato l’incubo, dopo l’errore del mancato vantaggio — per il fallo di Alessandro Bastoni a Ante Rebic — nel gol di Junior Messias, conseguentemente annullato. Proprio l’arbitro torinese ha parlato in esclusiva ai microfoni di Sky Sport dicendo subito una cosa: “Non vedo l'ora di tornare in campo”. E ancora: “C'è un errore di priorità. Io mi concentro su Rebic e Bastoni, penso "se lo tocca è fallo", e mi perdo lo scenario completo, non vedo Messias che sta per calciare in porta — ha detto il fischietto piemontese —. In questo caso, il Var non può far nulla. È l'errore peggiore che possa accadere a un arbitro al tempo del Var. E quando ha segnato lo Spezia all'auricolare ho detto: "Non ci credo". Ho avuto tutte le sfighe in una volta sola".
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“Rebic forse voleva strangolarmi, poi ha capito”
Lo stesso Rebic “credo sia partito con l'idea di ‘strangolarmi' — ha aggiunto Serra — ma poi ha capito subito, da uomo di campo, che anche lui in carriera ha sbagliato un gol a porta vuota come era successo a me in quel momento”. Negli spogliatoi, a fine partita, “è passato prima Florenzi, affranto, che mi ha abbracciato — ha raccontato l’arbitro — Poi sono arrivati Calabria, Theo e Diaz, che mi hanno detto ‘tirati su, succede a tutti di sbagliare’. Anche Ibra mi ha fatto capire di ‘esser forte’ e di ‘dover reagire’. Mi ha fatto molto piacere, anche se ho realizzato il tutto il giorno dopo”.
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La chiamata di Rocchi e Trentalange
Il fischietto torinese ha poi ricordato di aver dormito solo un’ora quella notte e di aver ricevuto le telefonate di incoraggiamento del selezionatore Rocchi e del presidente dell'Aia Trentalange: "Mi hanno detto che qui non si abbandona nessuno e che tornerò ad arbitrare. Mi hanno spronato ad andare avanti. Questo è il mio obiettivo a breve termine: tornare a dirigere una partita".