Marcell Jacobs, "ci stiamo lavorando": il record di Usain Bolt nel mirino. Follia, oppure... ?
Da Tokyo 2020, Marcell Jacobs è nella leggenda. Le prestazioni da oro olimpico nei 100 metri piani e nella staffetta 4×100 metri rimangono ancora impresse nella mente di tutti. Poi un po’ di pausa dopo le fatiche del Giappone, dato che l’anno scorso per lui è iniziato molto presto, a febbraio. Ma ora si riprende, dato che il velocista nato in Texas torna venerdì a Berlino nei 60 m indoor: “Se recuperare è stato difficile? Fortunatamente ho la capacità di riprendermi in fretta dai ritmi lavorativi. Ora sono supercarico e ho voglia di risentire l’adrenalina della gara”, ha detto in un’intervista al quotidiano romano Il Messaggero.
Video su questo argomentoJacobs mette all'angolo Bolt: "Hai detto che avresti vinto tu? Allora ti sfido"
Il 9.58 di Bolt nel mirino?
Per prepararsi al meglio, l’olimpionico ha scelto il caldo di Tenerife: “Abbiamo fatto due settimane in linea con la preparazione invernale mentre nelle ultime due abbiamo lavorato più sui dettagli — ha aggiunto —. Soprattutto non ci sono stati fastidi fisici che possono capitare quando carichi un po’ di più”. Il sogno ora sarebbe di vincere i Mondiali di Eugene, per il traguardo cronometrico si punta al record del mondo (9.58) di un tale Usain Bolt: “Ci stiamo lavorando — ha proseguito Jacobs al Messaggero —. Fosse facile non staremmo nemmeno a parlarne. Ma se ce l’ha fatta una persona ce la può fare anche qualcun altro”.
"Un dente in meno per correre più veloce": dopo Tokyo, la decisione estrema di Marcell Jacobs
“Proverò anche i 200, voglio essere un velocista completo”
“Se quest’anno correrò i 200? Ci penseremo dall’inizio della stagione all’aperto — ha aggiunto Jacobs al Messaggero — ma saranno funzionali a farmi abbassare il tempo anche nei 100. Ho fatto bene i 60, i 100, provo anche sui 200 in modo da essere un velocista completo”. Mentre sulla vita post-vittoria alle Olimpiadi: “Solo quando esco la gente mi riconosce. La cosa bella è che mi ringraziano per le emozioni che hanno vissuto. Ti fa capire che non gareggi solo per te ma per un Paese intero”. Mentre Nicole Daza, la sua compagna, “non solo è madre dei miei figli, ma prima sostenitrice. La persona che mi sostiene quando sono stanco, nei momenti difficili. È tutto”.
I figli e la sfida a basket contro Gimbo Tamberi
Ultime parole vanno al tema figli e a una sfida a canestro contro Gianmarco Tamberi, anche lui d’oro a Tokyo 2020. “Essere padre mi ha aiutato anche ad essere un atleta — ha commentato al Messaggero — Dai tutto perché cerchi di non fargli mancare nulla, che poi invece è quello che è successo a me”. Mentre su Gimbo: “La verità è che ci stiamo preparando per un 3x3 che magari potrebbe essere un’iniziativa benefica — ha concluso — Abbiamo avuto questa idea, fare una squadra nostra e sfidare un terzetto di giocatori veri. Ma dobbiamo ancora studiarla bene. Il terzo dovrebbe essere Paolo Dal Molin, un altro che sa giocare a basket davvero”.