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Jannik Sinner, "mi aspettavo una telefonata". Bomba di John McEnroe, cosa c'è dietro il tracollo in Australia

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John McEnroe la sta facendo da padrone sui giornali italiani per quanto concerne il tennis. Questo perché il suo nome è stato affiancato a Jannik Sinner, che per sua stessa ammissione è alla ricerca di un’altra persona con cui lavorare al di fuori del suo solito staff. Proprio il nome di McEnroe è saltato fuori in qualità di possibile “supercoach” del talento altoatesino.

 

 

Riccardo Piatti ha ingaggiato l’americano per continuare lo sviluppo di Sinner? Il diretto interessato ha parzialmente risposto nell’intervista rilasciata a La Stampa: “Durante il terzo set del match di Jannik con Tsitsipas in effetti mi aspettavo una chiamata da Riccardo…”. È chiaro cosa non è piaciuto a McEnroe: “Stefanos ha giocato un grande match ma Jannik non aveva un piano B. Si è come bloccato. Capita, se il tuo avversario gioca così bene, è capitato anche a me. Jannik è un gran bravo ragazzo ma deve migliorare ancora. Non è a suo agio a rete e ogni tanto è incerto in mezzo al campo. Deve imparare a cambiare marcia, a fare cose diverse, non può stare due o tre metri dietro la riga di fondo campo come Nadal, non è il suo gioco”.

 

 

Al tempo stesso bisogna guadare il lato positivo: “Ha fatto tanti progressi, è già un campione, può vincere uno o più Slam. Riccardo però non mi ha chiamato. Forse ha deciso di fare da solo”, ha chiosato McEnroe.

 

 

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