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Zlatan Ibrahimovic ko, "cosa c'è dietro l'infortunio": Milan, l'ultimo colpo di sfortuna in una stagione da incubo

Lorenzo Pastuglia
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Per Zlatan Ibrahimovic, uscito al 28’ della sfida tra Milan-Juve, la colpa è del campo (vistosamente danneggiato) di San Siro. Per il Milan è l’ennesima iella di una tormentata stagione. E trattandosi verosimilmente di una infiammazione, è impossibile azzardare previsioni. Da una settimana alle tre di stop: non possiamo con certezza sapere se Ibra ci sarà al derby del 6 febbraio, che vale una stagione intera. Del manto di San Siro, intanto, si erano già lamentati tanti, da Simone Inzaghi a Paolo Maldini, che prima del pari contro la Juve aveva parlato ai microfoni di Dazn: “Spero che si riesca a rifare il campo. L’idea è quella di rifarlo completamente, nel giro di 13-14 giorni dovrebbe essere pronto. Sia Inter che Milan sono squadre che giocano bene a calcio, hanno bisogno di campi di un certo livello”.

 

 

 

Rinnovo di Theo a un passo, guai personali per Leao - Intanto, se ci sono da fare gli scongiuri per Ibra, la lieta notizia è che il rinnovo di Theo Hernandez è a un passo: dal 2024 al 2026. Lo ha confermato sempre Maldini a Dazn: “Con lui siamo vicini alla conclusione, ci incontreremo a breve con l’agente ma siamo praticamente d’accordo”. Intanto, nonostante l’ottimo momento di forma, Leao deve fare i conti con una grana personale: la Corte arbitrale dello Sport ha respinto il suo ricorso e l’attaccante è stato condannato a risarcire lo Sporting Lisbona, la sua ex squadra, per un importo pari a 16,5 milioni

 

 

 

L’attaccante si appellerà alla Corte Suprema - Perché Leao deve pagare? Perché alla fine della stagione 2018/19 aveva rescisso unilateralmente il contratto con lo Sporting insieme a molti suoi compagni, a causa di una violenta aggressione dei tifosi portoghesi al centro sportivo del club dopo la mancata qualificazione in Champions League. Passando così al Lille a parametro zero. Lo Sporting aveva chiesto 45 milioni, ovvero la cifra della clausola rescissoria, oggi il giocatore dovrà pagare 16,5 milioni. Prima, però, gli rimane un’ultima chance e si appellerà all’ultimo grado di giudizio: la Corte Suprema.

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