Valentino Rossi su Jorge Lorenzo, "la grande frattura": il giorno in cui tutto è precipitato
In un’intervista rilasciata a Graham Bensinger, Valentino Rossi ha parlato della sua rivalità storica con Jorge Lorenzo — che ha avuto il suo culmine nel 2015, con il titolo di MotoGP finito polemicamente tra le braccia dello spagnolo a Valencia (con anche l’intromissione di Marquez nel GP di Sepang) —, paragonandola a quella tra Lewis Hamilton e Nico Rosberg in Mercedes, pur con tutte le differenze del caso: “Mi piace molto Lewis come pilota, siamo buoni amici e ci sentiamo spesso. Amo la sua passione per il mondo delle corse e come approccia alle gare”. E ancora: “Trovo molte somiglianze tra me e Lorenzo e Lewis e Nico, anche se loro erano più amici rispetto a quanto non lo fossi io con Jorge. Loro hanno corso assieme sin dai kart, ma nel corso della loro carriera hanno avuto un problema in comune con il nostro: erano nel miglior team e lottavano per lo stesso obiettivo”.
Rossi: “Da Barcellona 2009 cambiò il rapporto con Jorge”
Valentino Rossi ha poi sottolineato nell’intervista che gestire momenti del genere con Lorenzo non è stato per nulla facile, perché l’amicizia non ha posto quando tutti vogliono vincere: “C’è grande tensione, sia in pista che durante le interviste, in quei casi è impossibile non avere problemi con il compagno di squadra — ha detto ancora Il Dottore a Graham Bensinger —. Da Barcellona 2009 si aprì una grande frattura tra me e Lorenzo (il pilota di Tavullia passò all’interno e all’ultima curva a destra il compagno in Yamaha, ndr), ma era inevitabile dal momento che eravamo entrambi fortissimi".
L’accusa di evasione fiscale dal fisco italiano
Poi un commento anche sul tema-evasione fiscale, con il fisco italiano che, 16 anni fa, contestava al pilota Yamaha il mancato pagamento di 60 milioni di euro nel periodo dal 2000 al 2006: “Un giorno sono tornato a casa e ho visto molti giornalisti con le telecamere — ha raccontato il pesarese — Era chiaro che c'era qualcosa di brutto. Poi mi è arrivata la notizia. La stampa mi ha fatto soffrire perché mi ha distrutto dicendo qualcosa che non era vero. Leggevo cifre esagerate, come 163 milioni di dollari. Ma io non ho mai avuto quella somma di denaro (ride ndr)”.
Il nuovo inizio dopo la fine della vicenda
Quindi il termine della vicenda e un nuovo inizio: "Sono andato dritto al punto con tutta la mia vecchia organizzazione che mi aveva causato tutti questi problemi. Alla fine ho pagato e da lì è iniziata una nuova vita per me. Quando si attraversa un periodo così difficile, se si sopravvive, si diventa più forti. Il mio vecchio manager (Gibo Badioli, ndr) e le persone che lavoravano per me hanno creato una ragnatela e io lì dentro non potevo muovermi".