Paulo Dybala addio Juve? Retroscena: "Lo scontro con Arrivabene". Quali soldi ci sono dietro la rottura
La reazione polemica di Dybala sabato nel match vinto contro l’Udinese non è passata inosservata. L’accigliata del capitano argentino non sembra portatrice di buone intenzioni, nonostante il gol segnato. E se intanto “l’attaccante è vicino alla top 5 mondiale solo come follower su Instagram (45,2 milioni), del talento che con Neymar doveva rappresentare il dopo Messi-Ronaldo, si sono perse le tracce”, è scritto in un editoriale del Corriere. Mentre “il giocatore e il suo entourage si sono innervositi perché ad ottobre l'agente Jorge Antun e l'a.d. bianconero Maurizio Arrivabene si sono stretti la mano dopo aver messo nero su bianco i dettagli del rinnovo, un ricco quinquennale da 9,5 milioni più 2,5 di bonus”.
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Il problema dei diritti d’immagine - Bisognava solo rivedersi a febbraio per la firma, ma lo stesso Antun è tornato alla carica sui diritti d'immagine (di proprietà di Dybala), alzando sensibilmente la posta, scrive ancora il Corriere. A quel punto la Juve ha preso tempo fino a febbraio-marzo, anche per vedere se la qualificazione Champions, con i relativi milioni, sarà più vicina di quanto non sia adesso. Il divorzio per ora non è un'ipotesi contemplata da nessuna delle due parti, ma serve un nuovo punto d'incontro, anche perché la Juve ha altri contratti da rinnovare (Cuadrado, Bernardeschi, De Sciglio) e nuovi acquisti da cercare, provando anche a sgonfiare il monte ingaggi (150 milioni).
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Le frecciate di Paulo e De Ligt, la paura di perdere la Joya a zero - Bisognerà fare attenzione, se non si vuole che Dybala finisca a zero a un’altra concorrente sulla falsariga di Calhanoglu, passato dal Milan all’Inter questa estate. “E con un mese delicatissimo davanti (Milan, Verona, Atalanta e Torino, oltre al Villarreal in Champions), scrive ancora il Corriere, sarebbe il caso che almeno fino a marzo scoppiasse la pace: un capitano non può continuare a segnare senza esultare, ma nemmeno venire criticato ogni settimana”. Nel frattempo sia De Ligt che Dybala sabato sera si sono tolti dei sassolini: “Non abbiamo un bel gioco, non è la nostra forza” ha chiosato l'argentino. “Sono giovane ma ho già 250 partite da professionista…”, ha invece detto con tono pacato De Ligt, dato che Allegri insiste sulla scarsa esperienza nel gestire le gare.