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Novak Djokovic, Diego Nargiso si schiera col serbo: "Il vaccino? Un suo diritto, è stata una scelta politica"

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Diego Nargiso sul caso Djokovic dice la sua: "Ho visto errori da tutte le parti. Di Nole, che dopo aver saputo di essere positivo ha rilasciato un'intervista senza avvertire i giornalisti, comportamento superficiale e non scusabile seppur fatto in buona fede. E di Tennis Australia, madornale: si è arrogata il diritto di poter andare oltre le regole del governo. E quest' ultimo, poi? È andato sopra la decisione di un tribunale", spiega in una intervista a Repubblica.

 

 

"C'è una differenza netta di posizione tra principi e fatti: la posizione del governo australiano non rispetta i fatti reali. Il governo si sta prendendo un'esagerata responsabilità, non rispettando quello che un tribunale aveva sancito in precedenza. Non c'era bisogno di guardare le carte in quanto il tribunale aveva già fatto tutto quello che doveva. Siamo davanti a una decisione politica, e hanno impiegato giorni per rimettere a posto i cocci dei giorni precedenti, ma c'è un ministro che va oltre un tribunale e quindi va sopra la legge", chiarisce Nargiso.

 

 

"Djokovic potrebbe contrarre il virus, ma non c'è nessuna possibilità che sia pericoloso per la diffusione del virus. Il messaggio di questa storia è una sconfitta per tutti, secondo me. Di tutte le parti, ma peggio di tutti per il torneo, che ne esce con un'immagine terribile. Spero, e ritengo sia opportuno, che l'Atp faccia chiarezza sulle regole esistenti, che siano le regole di gioco o della sanità e di governo. Altrimenti vivremo altre situazioni simili. Ripeto: Djokovic aveva un diritto, ricevuto da un tribunale, e il governo glielo ha revocato", conclude Nargiso.

 

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