Novak Djokovic all'ultimo respiro, sospesa l'espulsione? Quando arriva la decisione finale: clamoroso all'Australian Open
A Novak Djokovic è stato nuovamente revocato il visto per la permanenza in Australia. E' stata così ribaltata la sentenza favorevole al tennista serbo, che lo scorso 10 gennaio si era visto annullare l’obbligo di espatrio. Dopo aver trascorso quattro notti nel Park Hotel di Melbourne, dal 10 gennaio Djokovic era tornato ad allenarsi al Melbourne Park in vista dell’inizio del torneo e giovedì è stato regolarmente inserito nel tabellone principale che lo vedrebbe opposto al connazionale Miomir Kecmanovic.
Nel frattempo però gli avvocati di Djokovic hanno preparato un’ingiunzione immediata a tempo di record contro la decisione volta ad evitare quanto previsto dalla legge, ovvero l’obbligo di lasciare immediatamente l’Australia. Qualora il provvedimento non venisse nuovamente revocato, infatti, a Djokovic sarà vietato l’ingresso nel paese per tre anni, salvo determinate circostanze “eccezionali”. Solo in caso di accoglimento dell’appello Djokovic potrebbe evitare questo amaro destino e giocare il torneo al via lunedì.
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Per l’udienza di appello le speranze di un nuovo ribaltone sarebbero legate solo a un eventuale errore procedurale, a una mancata conformità ai termini della legge o una decisione priva di fondamento. L'audizione del tennista è prevista per domani, sabato 15 gennaio, alle 10.15 (poco dopo mezzanotte in Italia), con i funzionari dell’immigrazione. Se il suo appello fosse accolto, Djokovic dovrebbe giocare il primo turno già lunedì: l’Australian Open ha annunciato che la metà alta del tabellone sarà in campo nel primo giorno del torneo.