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Valentino Rossi, la seconda vita del Dottore: "Mi sento pronto", a 42 anni l'avventura-Gt

Leonardo Iannacci
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Un altro mondo. Soprattutto un altro modo per restare il Peter Pan che non vuole crescere mai, avendo forse paura di diventare un ex pilota, o un ex e basta. O magari soltanto un papà intento a cambiare i pannolini, visto che Francesca, la sua compagna, è all'ottavo mese di gravidanza. Valentino Rossi, 42 anni, dopo l'addio al pianeta che lo ha visto nove volte re, registrando negli ultimi anni un lungo addio da campionissimo che non vinceva più, ha scelto una nuova vita. Non più davanti ai riflettori delle due ruote ma da driver di un campionato minore dell'automobilismo: il GT World Challenge Europe. Di ieri la notizia che il Dottore correrà il campionato 2022 guidando un Audi R8 del team WRT. Dieci le gare a cui parteciperà, tutte quelle della stagione 2022. 

 

Un colpo d'immagine notevole per questa competizione che si arricchisce di un grande nome: Rossi aveva effettuato un test a Valencia, guidando l'Audi gialla #46, quella con il numero che accompagna da sempre Rossi. Di ieri la conferma. Le prime parole del Dottore da Tavullia hanno riassunto la sua nuova vita: «Sono stato da sempre un grande appassionato di automobilismo, anni fa provai anche una Ferrari di Formula 1 a Maranello e, più di recente, una Mercedes. Poi sono riuscito a togliermi la soddisfazione di gareggiare nei rally, disputando prove mondiali quali in Inghilterra e in Australia. Mi sono sempre divertito, con il mio amico Cesare Cremonini ho corso anche il Rally di Monza e, ora, questa nuova sfida. Le quattro ruote, diverse dalle moto, ho deciso di affrontarle seriamente soltanto dopo aver lasciato le MotoGP. Ora sono completamente libero e questo campionato è l'ideale per fare le cose seriamente. Sono felice di entrare a far parte del team WRT. La mia vita sta cambiando, non sono mai stato un pilota di moto uguale ad altri campioni del passato. La cosa che mi ha inorgoglito di più è il fatto di aver avvicinato alle due ruote gente che non sapeva nulla delle moto. Ma tra breve diventerò padre e ho deciso di affrontare per la prima volta un'intera stagione ma da pilota di automobili. Strano ma bello, no?». La voglia di non fermarsi, di provare nuove emozioni, di cercare stimoli diversi e di allontanare l'idea di essere un ex sottolineano l'idea che ha spinto Valentino a questa sfida con una squadra non italiana, visto che WRT è il team belga che ha vinto le ultime due edizioni della serie con la coppia formata da Dries Vanthoor e Charles Weerst. 

 

Il Dottore parteciperà a tutte e dieci le prove del GT World Challenge Europe, campionato trasmesso su RaiSport e che vede impegnate le supercoupé di marchi prestigiosi quali Audi a Mercedes, Aston Martin e Ferrari. Vale sarà al via delle cinque di durata denominate Endurance, la prima delle quali è in programma a Imola il 3 aprile, e delle cinque gare Sprint (due prove da 60 minuti l'una per ogni weekend), tra le quali spicca la tappa di Misano (3 luglio). Per concorrere alla vittoria finale del campionato un equipaggio deve partecipare a tutte le prove, Sprint ed Endurance, senza saltarne alcuna. «Mi sento prontissimo per dedicarmi a questi progetti ad alto livello e con il giusto approccio professionale. Il Team WRT è la squadra perfetta che stavo cercando e non vedo l'ora di iniziare questa nuova avventura», ha chiosato il campionissimo di Tavullia che annuncerà, a breve, i co-piloti acanto ai quali disputerà l'intera stagione. Per divertimento, per provare un'adrenalina speciale, per sentirsi vivo, per sperimentare e sperimentarsi, il Dottore di Tavullia si rigetta nella mischia a 42 anni. Come il Peter Pan che è sempre stato. Fa bene? Fa male? Chi siamo noi per dirlo e per giudicare un campione che, in termini di vittorie mondiali, è secondo soltanto a Giacomo Agostini? Faccia ciò che vuole. Buona fortuna, Vale.

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