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Novak Djokovic espulso dall'Australia: "Ragioni di ordine pubblico". Addio al torneo, ecco cosa rischia ora

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Fine corsa e "suicidio perfetto" compiuto per Novak Djokovic: fuori dall'Australia e (quasi certamente) dall'Australian Open. Attesa ormai da giorni, è arrivata la decisione finale del ministro dell'Immigrazione australiano, Alex Hawke: annullato il visto del tennista, che verrà espulso dal Paese. Gli avvocati del tennista serbo, numero uno al mondo, hanno già annunciato di essere pronti a presentare un'ingiunzione immediata contro la decisione.

Tecnicamente, Djokovic verrà immediatamente espulso dal paese. Resta solo un varco, ossia impugnare la decisione in tribunale immediatamente, ammesso e non concesso che riesca a farlo. Rischia inoltre di essere bandito dal paese per tre anni. Per certo, Djokovic dice addio all'Australian Open di quest'anno, dove con una vittoria sarebbe diventato il tennista con il maggior numero di vittorie nel tornei del Grande Slam di sempre.

“Oggi ho esercitato il mio potere ai sensi della sezione 133C (3) della legge sulla migrazione per annullare il visto detenuto dal sig. Novak Djokovic per motivi di salute e buon ordine - si legge nella nota diffusa del ministro Hawke - sulla base del fatto che ciò era nell'interesse pubblico. Questa decisione ha fatto seguito alle ordinanze del Circuito Federale e del Tribunale della Famiglia del 10 gennaio 2022, che annullavano una precedente decisione di annullamento per motivi di equità procedurale. Nel prendere questa decisione, ho considerato attentamente le informazioni fornitemi dal Dipartimento degli affari interni, dall'Australian Border Force e dal signor Djokovic. Il governo Morrison è fermamente impegnato a proteggere i confini dell'Australia, in particolare in relazione alla pandemia di COVID-19", ha concluso il ministro.

Il tennista potrebbe essere costretto a lasciare il Paese già nelle prossime ore e, se il suo probabile e immediato appello non avrà successo, potrebbe essere bandito dall'Australia per tre anni, anche se è possibile una deroga a questa eventualità. Ma non solo. Stando ai regolamenti Atp, rischia anche tre anni di stop e, dunque, la plausibile fine della sua carriera: il tutto per aver ormai acclaratamene mentito su positività e tamponi (e, sul punto, i vertici del tennis hanno stabilito una sospensione pari a tre anni).

Nel caso in cui Djokovic dovesse essere escluso dagli Australian Open, come ormai appare quasi scontato, il suo posto verrebbe occupato da Rublev. Il russo era stato sorteggiato contro Mager, che a quel punto affronterebbe Monfils. Il francese verrebbe sostituito da Bublik, primo giocatore fuori dalle teste di serie, in un intricato effetto-domino.

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