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Al Napoli basta Petagna, 3 punti preziosi contro la Sampdoria. Atalanta a valanga sull'Udinese decimata dal Covid

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Torna a vincere tra le mura amiche il Napoli, che batte 1-0 la Sampdoria grazie ad una splendida semirovesciata di Petagna. Tre punti importanti per gli azzurri che tengono stretto il terzo posto in classifica in attesa dei vari recuperi: partenopei a quota 43 punti; i blucerchiati restano invece bloccati a 20. Parte forte il Napoli che già nei primi minuti di gioco prova ad attaccare la porta di Audero. I partenopei spingono sull'acceleratore fin dalle prime battute, ma il tiro in porta non arriva. Il primo squillo della Sampdoria arriva solo al minuto 13, quando Ciervo mette in mezzo un cross interessante per Quagliarella che, però, manca l'appuntamento col pallone. Al minuto 16 Spalletti alza la voce: Mertens e Petagna cadono in area di rigore della Sampdoria, ma per l'arbitro non c'è irregolarità ed il gioco prosegue senza interruzioni. I padroni di casa schiacciano i blucerchiati nella propria metà campo, ma bisogna attendere fino al minuto 27 per vedere gli azzurri realmente pericolosi: Rrahmani calcia dal limite dell'area, ma Audero respinge d'istinto. Poco prima della mezz'ora succede l'inaspettato: Lorenzo Insigne si accascia al suolo dopo essersi toccato l'interno coscia. L'attaccante del Napoli, dopo aver provato a forzare, è costretto a lasciare il terreno di gioco a Politano. Cinque minuti dopo la formazione di Spalletti va in vantaggio: Juan Jesus spinge di testa il pallone in rete, ma il Var strozza in gola l'esultanza del difensore. Gol annullato per fuorigioco. L'1-0 è solo questione di tempo ed infatti al minuto 43, Petagna porta in vantaggio i suoi: Mertens cade in area, Ferrari libera male e regala palla al centravanti azzurro che, in sforbiciata, mette il pallone alle spalle di Audero e porta in vantaggio i suoi.

 

 

 

Nei secondi quarantacinque minuti di gioco la Samp concede ancora tanto al Napoli. Nonostante l'ingresso in campo di Falcone e Rincon, la prima occasione della ripresa arriva dai piedi di Mertens. Il belga, dopo aver sfruttato l'imbucata di Elmas, manda il pallone di un soffio a lato. La formazione ligure di Roberto D'Aversa prova a far girare palla, ma i blucerchiati non sono quasi mai pericolosi. La retroguardia partenopea tiene botta senza correre particolari problemi. D'Aversa, nonostante tutto, ci crede e ad un quarto d'ora dal termine manda in campo anche Caputo, al posto di Ciervo. Anche Spalletti cambia nel finale: i tifosi del Napoli accolgono l'esordio di Tuanzebe ed il ritorno in campo di Fabian Ruiz. Al minuto 84 Mertens ha l'ultima chance per il raddoppio: il belga conclude dal limite, ma non trova lo specchio della porta. Non c'è più tempo per la Samp che non riesce ad impensierire Ospina nemmeno nei minuti di recupero. Il triplice fischio di Di Bello decreta l'1-0 finale.

 

 

 

Anche l'Atalanta si conferma macchina da trasferta pressoché infallibile - 17esimo risultato utile lontano da Bergamo - infliggendo alla 'Dacia Arena' un altisonante 6-2 all'Udinese, decimata dal Covid (13 i disponibili, integrati con 6 Primavera), nella 21esima giornata di Serie A. Tutto facile per la squadra di Gasperini, che sale a 41 punti rimanendo al quarto posto. La punizione è forse troppo severa per gli uomini di Cioffi, che rimangono quattordicesimi, ma si sa, l'Atalanta non fa sconti. Così, nella partita che secondo l'azienda sanitaria friulana non si doveva giocare e che va regolarmente in scena dopo il ricorso della Lega serie A accolto dal Tar Fvg, i nerazzurri hanno vita facile. Chiudono il primo tempo avanti 3-0 grazie a Pasalic, il contestato ex Muriel e Malinovsky, per poi mollare un po' - ma non troppo - nella ripresa, quando l'Udinese ne segna 2 con Molina e Beto, ma i nerazzurri ne fanno ancora 3 con Muriel, Maehle e Pessina. Cioffi fa quel che può, viste le assenze, e disegna un 3-4-2-1 in cui l'esterno Udogie è chiamato ad agire da centrale di centrocampo assieme a Walace; sulle corsie si sistemano Molina e Perez. Davanti Beto è supportato dal tandem Pussetto-Deulofeu. Identico modulo per Gasperini, che in mezzo schiera De Roon e Koopmeiners, con Mahele sulla destra e l'ex Pezzella a sinistra. La coppia Malinovsky-Pasalic è chiamata a sostenere Muriel. Il match si apre col diagonale del colombiano, che spaventa i friulani. L'Udinese si compatta, chiude gli spazi e cerca di fare la sua partita. Il piano tattico non dura molto: al 17' i nerazzurri passano. Cross dalla sinistra di Pezzella deviato da un difensore, Pasalic di testa fa 1-0. La montagna posta dinnanzi ai bianconeri dallo svantaggio diventa ancora più impervia al 22', quando Muriel - fischiato, come sempre, dai tifosi friulani - segna con un numero di pregevole fattura. L'Udinese è al tappeto, ma nel finale riesce comunque a rendersi pericolosa, prima con Deulofeu - sul quale si oppone egregiamente l'altro ex della sfida Musso -, quindi con Udogie e Pussetto. Al 43', però, Malinovsky chiude virtualmente la gara ribadendo in rete la conclusione respinta di Pezzella. I friulani vogliono comunque provarci nella ripresa e il tiro di Molina deviato in rete da Djimsiti accende una flebile speranza, prima che Muriel firmi con una perla il decimo gol da ex contro i bianconeri. Che ancora non si arrendono, come dimostra la rete di Beto, ma nel finale l'Atalanta va a segno altre due volte con Maehle (primo gol in nerazzurro) e Pessina.

 

 

 

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