Atalanta, il colpo dietro la scrivania: chi è Lee Congerton, perché Percassi lo ha scelto
Un nuovo profilo per ampliare i suoi quadri dirigenziali e la sua vocazione europea. L’Atalanta ci pensa su e il nome adatto è quello del manager gallese Lee Congerton, 48 anni, negli ultimi 15 in un ruolo da manager a metà tra il direttore tecnico e quello sportivo, con mansioni di mercato e di coordinatore degli osservatori e del reclutamento. Ex calciatore di basso livello, tecnico delle giovanili nei primi anni di Mourinho al Chelsea, nell'ultimo decennio Congerton ha traslocato dalla panchina alla scrivania, lavorando nei vari campionati britannici e anche in Germania, con Amburgo, West Bromwich, Sunderland, Celtic e dal 2019 al Leicester.
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Ha avuto già rapporti di lavoro passati con Luca Percassi
Congerton ha già avuto rapporti con l’Italia, dato che il manager gallese ha già avuto rapporti di lavori negli ultimi anni con l’a.d. bergamasco Luca Percassi, come nell’estate del 2020 per trattare la cessione del belga Timothy Castagne proprio al Leicester, e arriverebbe per implementare l'organigramma, dando un qualcosa in più, aggiungendo la sua esperienza internazionale senza togliere lavoro o ruoli al direttore generale Umberto Marino, al direttore sportivo Gabriele Zamagna o al direttore operativo Roberto Spagnolo. Ma dato il profilo sarebbe quasi un doppione del direttore tecnico Giovanni Sartori, il dirigente che in questi anni ha assemblato il miracolo Atalanta, con relative plusvalenze, scovando in giro per l'Europa i vari Freuler, Djimsiti, Palomino, Gosens, Castagne, Hateboer e Malinovskyi.
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Con Congerton, Sartori dice addio?
Tutti talenti poi valorizzati da Gian Piero Gasperini, anche se alcuni poi non sono mai esplosi: da Reca a Cornelius, da Haas a Czyborra, da Rigoni a Arana. Proprio il tecnico nerazzurro lo ripete ormai da un anno e mezzo: in questa Atalanta, che vuole stare in Champions, è finito il tempo degli esperimenti, e chi arriva deve essere pronto per questi livelli. Ecco spiegata la figura di Congerton, con un addio di Sartori che potrebbe essere vicino, nonostante la stima di Percassi. Il manager gallese osserverebbe molto bene l’area britannica, dove la Dea non ha quasi mai attinto.