Jean Alesi, ordigni contro l'ufficio del cognato? Dopo l'arresto, il terrore: verso la galera

di lorenzo pastugliamercoledì 22 dicembre 2021
Jean Alesi, ordigni contro l'ufficio del cognato? Dopo l'arresto, il terrore: verso la galera
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Dopo essere stato fermato lunedì 20 dicembre, l’ex F1 e Ferrari, Jean Alesi, sarà processato nel 2023 con l’accusa di “danneggiamento della proprietà altrui con un mezzo pericoloso per le persone, commesso nel contesto di un conflitto familiare“. Lo ha riportato all’agenzia di stampa francese Afp il procuratore della repubblica di Nîmes, Eric Maurel. Anche il figlio di Jean Alesi, Giuliano, ex F2 e presente al momento del fatto insieme ad un amico, sarà processato come complice. In custodia ad Avignone da lunedì pomeriggio, i primi due hanno lasciato la stazione di polizia da uomini liberi martedì. Rischiano fino a dieci anni di carcere e un’ammenda di 150mila euro.

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La denuncia del cognato per danneggiamento d’ufficio
Secondo l’analisi di Giorgio Burreddu del Corriere dello Sport, “il cognato ha fatto sapere di non avere ‘problemi’ con l’ex Ferrari – si legge nell’articolo – di non essere in cattivi rapporti con Alesi, ma di avere comunque sporto denuncia per il danneggiamento del suo ufficio. Mentre l’ex ferrarista avrebbe escluso di aver agito per ripicca, con intenzioni punitive”. Alesi, infatti, ha ribadito che la sua intenzione era solo quella di fare un “brutto scherzo” al cognato, che è in procinto di separarsi dalla sorella.

La chiamata alla polizia e le indagini domenica sera
I fatti sono avvenuti domenica a Villeneuve-le’s-Avignon, la città del 57enne ex pilota della Ferrari. La polizia era stata chiamata domenica intorno alle 22 dai residenti nel quartiere, preoccupati dal rumore di un’esplosione. Grazie al numero di targa annotato da un vicino, la polizia ha potuto accertare che il veicolo visto sul posto, prima di partire a luci spente, apparteneva a José Alesi, fratello dell’ex pilota, che è stato arrestato. Il giorno dopo, Jean è andato in Questura, ammetto che in auto c’era lui, Giuliano e un’altra persona, e non suo fratello.