Totocalcio, addio: la rivoluzione del 6 gennaio, ecco come stravolgono la schedina
Il regalo di Natale ai scommettitori torinesi l'ha portato Zlatan Ibrahimovic, che nei minuti di recupero ha segnato il gol del pareggio del Milan contro l'Udinese. E così il Totocalcio, storico gioco di scommesse che a gennaio 2022 cambierà pelle, ha fatto registrare una vincita record, da quasi 300mila euro, nell'ultima giornata di Serie A. Il tutto grazie all'unico 14 centrato in Italia, a Torino, nella Ricevitoria Santa Rita di via Tripoli, storico punto vendita aperto dal 1949 da Remigio Vespa, nonno degli attuali titolari, Daniele e Juri. L'agognato 14 da 292mila euro, è stato centrato da 40 fortunati giocatori, grazie a un sistema stilato insieme al titolare: «È una soddisfazione - dice Daniele Vespa - perché questo rischia di essere l'ultimo 14 del Totocalcio come l'abbiamo conosciuto per 75 anni. Pensi che noi ricevemmo l'autorizzazione da parte del Coni a raccogliere le schedine, il 20 agosto del 1949, pochi mesi dopo la tragedia di Supega del Grande Torino». Nel corso degli anni la ricevitoria si è trasformata in qualcosa di molto diverso da quel locale che era stato aperto qualche anno dopo la Seconda Guerra Mondiale.
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PUNTO D'INCONTRO
«Il Santa Rita- ricorda Annibale Prichiazzi, 83 anni, ex operaio Fiat - è sempre stato il punto d'incontro degli scommettitori del quartiere» che si estende proprio a ridosso degli stabilimenti di Mirafiori. «Negli anni - aggiunge - è stata tabaccheria, drogheria e bar. All'interno c'erano i tavolini in formica, la radio accesa la domenica pomeriggio, per seguire "Tutto il calcio minuto per minuto" e quasi non si poteva respirare per il fumo denso delle sigarette. Si ascoltavano le partite mentre si giocava a "tre sette"». Allora si tentava la fortuna con 100, 200 lire, per centrare il 13 e, nel corso degli anni, «qualche vincita grossa c'è stata». Erano altri tempi, «un altro mondo. Ricordo un 13 compilato su una schedina verde nei primi anni 70 che uno che abita qui vicino, faceva la guardia giurata, consegnò alla moglie perché la giocasse, ma lei se ne dimenticò. Fu una tragedia, quella coppia è stata una delle prime a divorziare con la legge votata al referendum». Si attendeva la domenica con la schedina in mano e si seguivano le telecronache di Enrico Ameri, Sandro Ciotti, Beppe Viola: «Era come guardare la televisione». L'agenzia delle Dogane e dei Monopoli pagava il 13 e il 12, «ma oltre alla fortuna- conclude l'ex dipendente Fiat - era necessario essere esperti di calcio. Ora il calcio ha perso fascino, prima di tutto perché si gioca non solo la domenica, ma anche negli altri giorni. E così molti preferiscono puntare su Gratta&Vinci, SuperEnalotto o sfidano la fortuna ai Video Poker». Proprio questo proliferare di lotterie aveva indotto i Monopoli, nella stagione 2003-2004, a modificare la formula. Le partite da pronosticare erano passate da 13 a 14, era stato introdotto il concorso parallelo "Il 9" e liberalizzate le scommesse sulle partite dei campionati esteri e delle coppe europee. Fino ad allora si era sempre e solo scommesso sugli incontri di calcio delle serie A, B, C e sulla Coppa Italia. La riforma aveva poi triplicato il numero di concorsi settimanali, portandoli a tre: mercoledì, sabato e domenica.
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TRENTA LIRE
A gennaio si cambia di nuovo, un tentativo, per certi versi coraggioso per riportare il Totocalcio ai fasti di un tempo. Dunque, regolamenti nuovi e molto diversi da quella prima schedina Sisal del 5 maggio 1946 che proponeva 4 incontri del girone finale della Divisione Nazionale, 2 della Serie B-C Alta Italia e 6 della Coppa. La giocata di una colonna costava 30 lire e il primo vincitore fu Emilio Biasotti, di Roma che, centrando la combinazione, si aggiudicò 426 826 lire. Il fischio di inizio del nuovo concorso sarà l'8 gennaio 2022. Il "13" sarà sostituito e si vincerà centrando i risultati di 11 partite poi di 9, 7,5 e 3. I match verranno divisi su due pannelli: nel primo verranno inserite le partite più equilibrate, scelte tra quelle in programma tra il sabato pomeriggio e la domenica sera. Nel secondo andranno invece quelle di cartello. Gli incassi saranno divisi tra il 75% ai montepremi, l'8% per il punto vendita, il 12% a Sport e Salute eil 5 al concessionario. Prichiazzi appare smarrito e scuote la testa: «Non fa più per me. Ora per giocare ci vuole la laurea».
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