Peng Shuai, i dettagli-choc della violenza subita dalla tennista: "Costretta a fare se***, mentre fuori dalla porta..."
Rimane ancora un mistero la sparizione, durata parecchi giorni e dai contorni fumosi, di Peng Shuai. La tennista cinese aveva fatto perdere le proprie tracce dopo aver denunciato sui social di aver subito un'aggressione sessuale da parte di un alto funzionario del governo, l'ex vicepremier. A svanire, oltre a lei, il suo post su Weibo. La denuncia infatti è stato subito rimossa, ma non prima che diversi utenti ne avessero già catturato la schermata. Per questo alcuni sono riusciti a tradurre e diffondere quanto scritto.
"Non è facile parlarne, ma voglio che venga fuori - è l'inizio del post della Shuai -. Fino a che punto mi sento ipocrita. Confesso di non essere una brava ragazza, anzi, sono una cattiva, una pessima ragazza. Circa tre anni fa tu, vice premier Zhang Gaoli, sei andato in pensione e hai chiesto al dottor Liu, del Tianjin Tennis Centre, di contattarmi per fissare una partita di tennis con me, al Kangming Hotel di Pechino. Dopo aver giocato a tennis la mattina, tu e tua moglie Kang Jie mi avete condotto a casa vostra. Poi tu mi hai portato in una stanza e, proprio come a Tianjin più di dieci anni fa, mi hai detto che volevi fare se*** con me. Ero molto spaventata quel pomeriggio, non mi aspettavo che la cosa potesse accadere così, con una guardia fuori della porta, perché era impossibile far credere che tua moglie avrebbe acconsentito a una cosa del genere".
Per la tennista non è stata la prima volta. Come da lei raccontato "avevamo fatto sesso una volta, sette anni prima, e poi tu eri andato a Pechino per partecipare alla commissione permanente del partito comunista. Da molto tempo avevo sepolto la nostra storia nel mio cuore, visto che non avevi intenzione di accollarti nessuna responsabilità. Ma allora, perché sei venuto a cercarmi nuovamente, per portarmi a casa tua e costringermi a fare sesso con te?". Inizialmente la Shuai ha rifiutato la proposta, salvo poi cedere all'insistenza dell'uomo: "Mi sentivo invadere dal panico, ma ho ceduto. Sì, abbiamo fatto sesso. Da quel giorno, ho sentito di nuovo sbocciare l’amore per te". La situazione non è stata semplice. Come confermato dalla tennista il funzionario è poi sparito. Il suo timore era che la Shuai portasse con sé un registratore per raccogliere le prove contro di lui. Ma così non è stato. Al momento - è la conclusione di Peng - "non ho nulla per provare quanto è accaduto, solo l’esperienza reale della mia vita stravolta".