Lewis Hamilton, "non sono a mio agio": bomba contro Matteo Renzi in quattro parole, il caso rilanciato da Dagospia
"Non fate leggere a Matteo Renzi le parole di Lewis Hamilton". Dagospia non può non mettere il peperoncino sulla coda di questo mondiale di Formula 1, arrivato alle battute conclusive. L'inglese della Mercedes, a due gare dalla fine, vincendo in entrambe le occasioni ribalterebbe la classifica beffando Max Verstappen, olandese della Red Bull. Ma la mente del pluricampione del mondo, di gran lunga il pilota più vincente della sua generazione, sembra "distratta" da questioni ben più importanti di quelle sportive.
"Non mi sento molto a mio agio a correre il primo Gran Premio dell'Arabia Saudita", ha spiegato alla vigilia del Gp di Jeddah. "La Formula 1 ha il dovere di aiutare a sensibilizzare su alcune questioni che riguardano i diritti umani in questi Paesi". Il riferimento politico di Dago a Renzi è alle frequenti conferenze che l'ex premier, oggi leader di Italia Viva, tiene negli eventi organizzati e sovvenzionati dallo sceicco Mohammed bin Salman, già sospettato nel passato di essere coinvolto nella brutale uccisione del blogger anti-regime Khashoggi.
Proprio a questo riguardo, l'osservatorio per i Diritti umani ha scritto una lettera a Stefano Domenicali, Jean Todt e Chase Carey per sottolineare come il governo saudita utilizzi i grandi eventi sportivi per fare "sportwashing" e ripulirsi l'immagine, nascondendo l'aumento della repressione politica, sociale e sessuale interna.
Hamilton non è solo nella protesta, e anzi c'è chi come Sebastian Vettel, ex Ferrari oggi nella Aston Martin, ha fatto di più affittando un'intera pista di kart per farci correre piloti donna locali. Un bello schiaffo a chi nel 2021 ha la sharia come unico punto di riferimento.a