Ayrton Senna in Ferrari? Jean Todt, rivelazione sconcertante: "Perché è saltato tutto"
“Senna in Ferrari? Poche settimane dopo il mio arrivo a Maranello, l’ho incontrato durante il fine settimana di Monza, nell’hotel sul Lago di Como in cui alloggiavamo. Gli ho proposto di venire nel 1995, ma lui spingeva per il 1994. Ma avevamo già due piloti sotto contratto, Jean Alesi e Gerhard Berger, quindi non abbiamo potuto accontentarlo”. Firmato Jean Todt. L’ex capo della Gestione Sportiva del Cavallino dal 1993 al 2007, oggi presidente della Fia, lo ha infatti detto in un’intervista a beIN Sports, raccontando della possibilità che il tre volte iridato brasiliano arrivasse alla rossa.
Senna insisteva, ma il tentativo rimase vano - Nonostante il pressing di Ayrton, Todt non ha ceduto, spiegandogli poi il perché di tale scelta: “(Senna, ndr) Non voleva arrendersi, dicendo che i contratti non contano in Formula 1, ma io gli dissi che per me invece andavano rispettati — ha aggiunto l’ex direttore della Ferrari — Gli offrimmo un contratto per il 1995, ma sappiamo cosa poi è accaduto (la morte di Ayrton nel GP di Imola)”. Il francese ha quindi sottolineato l’intenzione di Maranello di puntare su un pilota di prima fascia: “Volevamo uno di punta — ha aggiunto — quando sono arrivato alla Ferrari i responsabili del telaio dicevano che non si vinceva a causa del motore, poi per altri il problema era il telaio, e per altri ancora la responsabilità era dei piloti”.
E poi arrivò Schumi - Così, alla fine, “mi sono detto che c’era una variabile che potevamo toglierci — ha concluso Todt — Se avessimo preso il miglior pilota al mondo, o almeno uno che già era campione, potevamo eliminare questa scusa”. Infatti, con l’arrivo di Senna “nessuno avrebbe potuto puntare il dito contro il pilota, motivo per cui successivamente prendemmo Michael (Schumacher, ndr)”. Per un totale di cinque titoli piloti conquistati dal tedesco in Ferrari tra 2000 e 2004.