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Pepito Rossi, l'eterno predestinato: tre anni dopo torna al gol. È ancora in piedi

Roberto Balestracci
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Una liberazione. È questa la sensazione che ieri ha provato Giuseppe Rossi a Cosenza con la sua Spal. Minuto 58 sul cronometro, Salvatore Esposito sistema il pallone e pennella un corner con Pepito che, nonostante i 173 centimetri di statura (non un gigante nel calcio moderno), si ricorda come gonfiare la rete e prende l'ascensore spaccando la parte bassa della traversa di testa e insaccando alle spalle di Vigorito. Un gol che mancava da una vita. L'ultima marcatura infatti era datata 30 ottobre 2020 quando Rossi, ai tempi del Salt Lake City in Mls, giocò in trasferta a Portland, al Providence Park, solo 6 minuti ma riuscì comunque a segnare il gol del 3-4. 

Per ritrovare l'ultima gioia in Italia invece, bisogna andare ancora più indietro rispetto al gol segnato a Portland, al 6 maggio 2018. Era la 36esima giornata della stagione 2016/17 di Serie A, un Genoa-Fiorentina 2-3 dove Rossi, contro la squadra che lo aveva coccolato, segnò la rete del momentaneo pareggio per i rossoblù. Da quella gioia, sono passati 1666 giorni, un'infinità, con Pepito che in questo periodo è caduto, si è rialzato ancora ma questa volta non ha trovato nessuno pronto a prenderlo rimanendo svincolato. La forza d'animo di Pepito però è infinita e, a 34 anni, l'ex Fiorentina ha deciso di rimettersi in gioco in Serie B (comandata dal Pisa che torna in testa dopo la vittoria 1-0 a Brescia) con la Spal che ha messo da parte la lunga lista di infortuni puntando tutto invece sulle qualità dell'ex viola. 

Pepito, soprannominato così per chi in lui rivide le movenze e i colpi del grande "Pablito" Rossi, non ha mai avuto modo di esprimere tutto il suo talento con il destino che troppe volte gli ha messo il bastone tra le ruote. Dopo le esperienze nelle giovanili con il Parma, la chiamata del Manchester United lo porta in Inghilterra, al fianco di campioni del calibro di Gyggs, Van Nistelrooy e un giovanissimo Cristiano Ronaldo. Il ritorno in Italia arriva nel gennaio 2006 quando il Parma, in crisi nera, lo prende. Assieme all'ingaggio di Ranieri come allenatore il Parma riesce clamorosamente a salvarsi con Pepito che, in 19 partite, segna 9 gol. Nessuna big però decide di credere in lui e, per far sbocciare il suo talento definitivamente, serve il Villarreal. Rossi diventa il propulsore del "Sottomarino Giallo" e attira sudi sé l'interesse delle big europee tra cui il Barcellona che però, alla fine, gli preferisce Sanchez. 

Lo prende allora il Bayern Monaco ma, come lo stesso agente, Federico Pastorello spiegò, «avevamo chiuso la trattativa e appena uscii dalla sede del club mio fratello mi chiamò per avvertirmi dell'infortunio di Giuseppe». Pepito si rompe il crociato del ginocchio destro al Bernabeu contro il Reale, una volta tornato ad allenarsi, se lo lesiona di nuovo. A questo punto arriva la Fiorentina disposta a prenderlo nonostante l'infortunio e Pepito, in maglia viola, vive una nuova vita. Rossi è lanciatissimo verso il titolo di capocannoniere quando il destino torna a bussare alla sua porta. È il 5 gennaio 2014 e a seguito di un duro intervento di Rinaudo (Livorno), Rossi si infortuna di nuovo al ginocchio. La luce in fondo al tunnel sembrava impossibile da raggiunge e il gol di ieri solo Pepito sa cosa significhi davvero.

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