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Stefano Pioli batte Simeone, Mario Sconcerti: "La maestà del Milan in casa dell'Atletico"

Lorenzo Pastuglia
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“L’Inter passa, il Milan no. Nessuna delle squadre italiane è in testa al suo girone alla vigilia dell’ultima giornata, ma tutte sono di nuovo in corsa per passare il turno. Anche se questo significa che i prossimi avversari andranno cercati quasi certamente tra Liverpool, Chelsea, United, City, Real, Bayern, Ajax e forse Lille”. Mario Sconcerti, sulle pagine del Corriere della Sera, commenta il bilancio per le milanesi, che arriva dalla penultima giornata di Champions. Sull’Inter: “Ha giocato bene per molti minuti — scrive l’ex opinionista di Sky — Lo Shakhtar è una squadra di buoni giocatori ordinati e ingenui, pericolosi in teoria, in pratica non tirano in porta, hanno segnato in Europa un gol e ne hanno presi 11. È sembrata sempre una partita tra professionisti e giovani studenti velleitari, con una concezione dell’importanza del calcio troppo diversa”.

Inter, che primo tempo! Ma bisogna segnare… - L’Inter è cresciuta ed “è giusto festeggiare il ritorno agli ottavi dopo dieci anni, ma è corretto anche dire che il girone era debole — scrive Sconcerti — Resta negli occhi un primo tempo con almeno cinque occasioni da gol buttate via, ma costruite benissimo. Lo Shakhtar pretende di fare calcio anche nell’area piccola, gli errori si sono moltiplicati insieme alla buona serata interista, poteva finire con punteggio lunare, come garbato e lunare è sembrato a tratti il gioco ucraino”.

Milan, dominio al Wanda Metropolitano - E poi c’è la vittoria del Milan, che “riapre meritatamente la sua strada — dice Sconcerti — Il risultato si è composto lentamente nel secondo tempo anche grazie a quattro cambi insieme. Pioli ha cercato fantasia e ha aggiunto soprattutto Messias. È stato il colpo giusto. Ha dominato a lungo il Milan tirando poco in porta, ma contro un avversario che non ha tirato mai. C’è stata spesso confusione, poi con la fatica, con i cambi, è venuta fuori la linearità del Milan, direi anche la sua qualità”. E ancora: “L’Atletico è una squadra aspra, ma senza più attacco. Né Suarez né Griezmann sono forse più da questi livelli”. 

Gioco bloccato, ma Milan maestro a Madrid - Così quello che sembrava perso, “è riapparso improvvisamente — conclude Sconcerti — Si dovrebbe parlare di una partita chiusa, incompleta, un po’ confusa, ma sarebbero piccole questioni tecniche che lederebbero inutilmente la maestà che il Milan si è meritato a Madrid. È un risultato che allarga il Milan e porta in squadra giocatori ancora quasi mai visti, a conferma di una costruzione studiata a lungo pezzo su pezzo. Difficile capire come andrà a finire, gli incroci restano tutti pericolosi, ma almeno si potrà dire che il Milan per una volta ha giocato a calcio come sa anche in Europa”.

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